Leggi, Norme e Disposizioni
Buona sera, Le scrivo in quanto sto organizzando un torneo d calcetto, che si svolgerà nell'arco di una sola giornata, e ho dei dubbi per quanto riguarda il Decreto Banduzzi ! Ovvero trattandosi di attività occasionale e non conoscendo il livello di attività di ogni partecipante, devo provvedere alla richiesta del certificato medico o posso richiedere anche solo una liberatoria dove il partecipante si assume le responsabilità ?? Grazie, attendo Vostre risposte
Gentile signore, premesso che la liberatoria comunque non ha alcun valore, vanno esaminati alcuni aspetti: per primo se l'evento è organizzato sotto l'egida di enti di promozione o Federazioni affiliate al CONI, nel qual caso ricade sotto le disposizioni già operative prima del decreto Balduzzi. Tenga peraltro conto che se anche ciò non fosse, l'evento anche se dura un giorno, prevede -almeno in linea teorica- una pratica (gli allenamenti) preparatoria e quindi si prefigura quanto previsto dal decreto circa la continuità della pratica. Infine le segnalo che esistono sono già diverse sentenze (le ultime della Cassazione)che sanciscono come un torneo di calcio, al di là delle definizioni che gli si può dare, è comunque una manifestazione a carattere agonistico e richiede quindi il certificato conseguente. Cordialmente
Buongiorno, avrei un quesito da porle. Mi sono recata presso una struttura ospedaliera pubblica per il rilascio di certificati di sana e robusta costituzione per i miei figli, uno per attività agonistica, e uno per attività non agonistica .Nonostante gli esami di entrambi siano risultati nella norma, i certificati rilasciati, sono stati fatti con una validità di 6 mesi. E' lecito?? Le dico solo, che per quello agonistico mi sono dovuta rivolgere a un'altra struttura, perché non mi è stato accettato né dalla polispostiva né dall'A.I.A.! Nel ringraziarla porgo Distinti saluti.
Gentile Signora, è nella discrezionalità del medico sportivo rilasciare un certificato con scadenza inferiore a quella massima prevista per la disciplina oggetto di certificazione. Ciò avviene nel caso sussistano particolari condizioni che richiedono un controllo più frequente. Comunque, senza entrare nel merito (che evidentemente non sono in grado di valutare) tali certificati sono assolutamente validi e non possono essere rifiutati. Cordialmente
Buongiorno, da settembre 2011 pratico canoa. Ho quindici anni compiuti. Sono stato operato di coartazione aortica all'età di sei mesi. Conduco vita normale e sono dalla dimissione considerato normale. Ho eseguito visita in medicina sportiva e non ho conseguito l'idoneità. Per poter continuare a svolgere solo l'allenamento senza partecipare a competizioni e rassicurando la società sportiva, cosa posso fare? Esiste una qualche assicurazione che tuteli entrambi? Grazie
Caro ----------, purtroppo non esistono soluzioni al tuo problema. Infatti il certificato di idoneità è necessario sia per le gare che per gli allenamenti. Cordialmente
Spett. direttore, ho 46 anni e vorrei partecipare ad una gara di combattimento di KUNG FU a FULL CONTACT. Di professione a tempo pieno insegno arte marziale e mi alleno costantemente. So che il limite per questa categoria è di 40 anni, ma spero di trovare una via per derogare tale vincolo. Resto in attesa di un suo gentile riscontro per analizzare le possibile strade.
Gentile Sig. -------------,purtroppo non possiamo derogare in alcun modo, le norme in tal senso sono chiare e stringenti. Cordialmente
Rappresento un'associazione che propone corsi prevalentemente per bambini- Nei corsi di ginnastica per bambini da uno a tre anni è necessario il certificato medico di buona salute o rientra nell'attività ludico motoria? Se organizziamo dei pomeriggi di giochi, tipo centro estivo, con attività varie, tipo giocare a palla, disegnare etc... ci vuole il certificato? Siamo iscritti alla UISP e quindi riconosciuti dal CONI. In base a che legge? Grazie
Gentile Signora, l'attività da lei descritta non rientra tra quelle per le quali è richiesto un certificato medico. Per quanto riguarda il riconoscimento della UISP da parte del CONI fa parte della normativa nazionale che discende dalla Legge istitutiva del CONI. Cordialmente
Sono in procinto di aprire un mio spazio palestra dove svolgerò attività motorie per le quali non è richiesto certificato come da legge regionale. Come ci si comporta con i soggetti con problemi cardiaci anche per essere tutelati e non avere nessun tipo di responsabilità? Ringrazio e buon lavoro
Gentile Signora, se la sua palestra è affiliata ad una Federazione Sportiva o Ente di Promozione del C.O.N.I. il certificato di idoneità deve essere richiesto in base ai regolamenti della Federazione o Ente. Se non lo fosse, per le tipologie di soggetti a rischio (non solo per patologie, ma anche per attività - penso ad es. allo spinning - ) si può cautelare inserendo nel regolamento della palestra la richiesta del certificato. Cordialmente
Buona sera, sono mesi che sto cercando di avere dei CHIARIMENTI da parte delle Istituzioni preposte al problema ma non riesco ancora a venirne a capo. Mi presento sono -------------- Presidente e fondatore della " --------------- a.s.d." fondata nel ------ e tutt'oggi siamo circa 80 Tesserati che pratichiamo il PODISMO nelle varie manifestazioni sia Competitive (Maratone e ultra con Certificato Agonistico rilasciato USL )e Manifestazioni NON Agonistiche ( con Certificato Non Agonistico rilasciato dal Medico Sportivo USL ) ma da un pò di tempo ci sono nella Società persone che praticano soltanto delle passeggiate Domenicali e coloro rientrano nell'Attività LUDICO MOTORIE. Le Istituzioni mi continuano a dire che non servono Certificazioni e sono d'accordo ma mi puoi spiegare la Differenza tra passeggiate LUDICO Motorie e Competitive qual'è . In qualità di Presidente dal momento in cui una persona viene ad iscriversi nella Società Sportiva basta fargli firmare un'informativa della legge 35 della regione Toscana e l'impegnativa che colui "PARTECIPERA' ESCLUSIVAMENTE A Manifestazioni LUDICO MOTORIE " in qualità di PRESIDENTE sono coperto da RISCHI se praticheranno una Disciplina Agonistica? Grazie e Buon lavoro
Gentile Sig ---------, provo a rispondere per quanto mi è possibile: mi sembra di comprendere in base a quanto da lei esposto che il problema sia che l'atleta, pur dichiarando la sua volontà di partecipare esclusivamente a manifestazioni ludico motorie e in base a questa dichiarazione venga tesserato, possa poi partecipare a manifestazioni di carattere competitivo "aggirando" così la necessaria certificazione. Premesso che la differenza tra passeggiate ludico motorie e attività agonistiche e non agonistiche (meglio direi competitive) è proprio nell'assenza di competizione che deve caratterizzare le ludico motorie e quindi niente ordine di arrivo, niente classifiche, niente cronometraggio etc.,credo che si debba tener conto della documentazione richiesta per l'affiliazione e tesseramento dall'Ente (FSN o di promozione) al quale la sua Società fa riferimento. Infatti le norme dicono che sono gli Enti promotori (Federazioni Sportive Nazionali e Enti di Promozione) a qualificare l'attività svolta dai propri tesserati nei regolamenti per il tesseramento annuale con apposite delibere e nella grande maggioranza (per quanto mi è dato di conoscere) il tesseramento è vincolato alla presentazione del certificato di idoneità all'attività sportiva agonistica o non agonistica, a prescindere da quale sarà poi l'attività realmente praticata dall'atleta. Esiste poi un altro obbligo, questo sancito dalla Legge Regionale (Art. 7), per gli organizzatori di manifestazioni e i Presidenti di Società,di accertarsi e garantire che i partecipanti siano in regola con la certificazione richiesta per quella manifestazione. Quindi se la Società da lei presieduta fa riferimento ad un Ente che nel suo Regolamento per il tesseramento chiede esplicitamente il certificato di idoneità (agonistica o non agonistica), il problema è risolto "alla radice". Ne scaturirebbe l'obbligo a prescindere dal tipo di attività svolta. Se ciò non fosse a mio avviso è inutile che lei faccia firmare una impegnativa che assolutamente non la "copre" nel caso l'atleta partecipi ad una manifestazione competitiva, in quanto le corre l'obbligo (quale Presidente) di accertarsi (per quanto sopra richiamato) che sia in regola. Cordiali saluti
Buongiorno, ho visto che il vostro istituto rilascia certificati per il rinnovo del Brevetto Assistente Bagnanti, e che vengono citate a proposito le disposizioni della F.I.N. Sezione Salvamento. Vi chiedo se sapete aggiornarmi in proposito sulla differenza tra certificato di sana e robusta costituzione richiesto dalla F.I.N. (da questo anno attestante anche buona funzionalità dei 4 arti, dell'udito e del visus) e certificato per attività sportiva non agonistica in cui sia riportato "per attività di assistente bagnanti" e riportante la stessa dicitura per quanto riguarda la funzionalità di arti, udito e visus. Esistono leggi in proposito alla gerarchia dei certificati? Ho fatto il secondo tipo di certificato previa esami uguali a quelli per la visita sportiva agonistica (per cui ho comunque un certificato separato ma senza le diciture richieste dalla F.I.N.). Io sono convinta che il secondo comprenda il primo, mentre il fiduciario F.I.N. non ha ritenuto valido il certificato per attività sportiva non agonistica e mi ha richiesto espressamente un nuovo certificato di sana e robusta costituzione. Se mi è possibile vorrei evitare sprechi di tempo miei e dei medici e soprattutto di alimentare la macchina burocratica con inutili scartoffie. Vi ringrazio in ogni caso in anticipo.
Gentile Signora, premesso che il certificato di sana e robusta costituzione è oggetto da diversi anni di giustificate proposte legislative di abolizione, è evidente che un certificato di idoneità agonistica che prevede accertamenti obbligatori che comprendono quelli richiesti dalla normativa della FIN SALVAMENTO e molti altri in più e allo stesso modo un certificato di idoneità non agonistica (quale quello rilasciato da questo istituto svolgendo gli stessi accertamenti dell'idoneità agonistica) sono da ritenersi esaustivi. L'unica differenza dovrebbe essere l'aggiunta delle specifiche richieste sul certificato, sia pure a mio avviso non necessarie, in quanto tra gli accertamenti delle visite di idoneità vengono effettuate la misurazione del visus, la valutazione della percezione uditiva e l'esame obiettivo e il test da sforzo per quanto riguarda la funzionalità degli arti e il giudizio di idoneità evidentemente è complessivo. Pertanto ritengo che la richiesta del Fiduciario FIN SALVAMENTO sia non corretta e vada come giustamente da lei rilevato "ad alimentare la macchina burocratica con inutili scartoffie". Sono peraltro a disposizione sua e del Fiduciario per qualsiasi ulteriore chiarimento. Cordiali saluti
Buongiorno, mi occorre sapere se un certificato di sana e robusta costituzione rilasciato dal medico curante è assimilabile a tutti gli effetti ad un certificato per la pratica di sport a livello non agonistico ovvero allo svolgimento di attività ludico motorie. Sollevo questo quesito poiché è stato respinto dalla mia società sportiva dove svolgo lo sport della vela,il certificato in cui il mio medico indicava "sana e robusta costituzione". Mi scuso per il disturbo e confido in una "illuminazione chiarificatrice"da parte Vostra.
Gentile Signor -----------, il certificato di "idoneità all'attività sportiva non agonistica" deve essere rilasciato con questa esplicita dizione indicando anche lo sport per il quale è richiesto. Per quanto attiene poi ai soggetti deputati al rilascio, la L.R. Toscana n.35/2003 indica chiaramente che il medico di medicina generale lo può rilasciare limitatamente ai propri assistiti. Pertanto l'atteggiamento della sua Società è assolutamente corretto. Quindi ha due possibilità: tornare dal suo medico curante per ottenere il rilascio a norma della citata legge ovvero rivolgersi ad una struttura accreditata per la medicina dello sport quale ad esempio la nostra per ottenerlo. Almeno per quanto ci riguarda la differenza tra le due opzioni è che nel nostro caso vengono effettuati gli stessi accertamenti previsti per la pratica agonistica dello sport per cui si è richiesto. Comunque per ulteriori eventuali chiarimenti e riferimenti di legge può consultare il nostro sito alla sezione "hai bisogno di un certificato?". Cordiali saluti
Egr. Signori, ho trovato e letto l’articolo del Dott. Sergio Califano e l’introduzione alla legge regionale 35 e vorrei porVi una semplice domanda. Per prima cosa mi presento. Mi chiamo Ruggero Taddeucci e sono il legale rappresentate dell’Associazione Podistica Marciatori Marliesi (Ass. Sportiva Dilettantistica). I nostri associati, di diverse età e sesso, partecipano alle numerose manifestazioni sportive in giro per la nostra regione e non solo. Ci sono gli atleti che si misurano in gare competitive (maratone, mezze-maratone, gare su strada) e molti tapascioni che ogni domenica partecipano alle marce organizzate dai tre comitati della nostra zona. (Trofeo Podistico Lucchese – Comitato Interprovinciale Marce Sportive – Comitato Provinciale Pisano di Podismo). E qui nascono i miei dubbi. Dubbi che derivano da una non ben identificazione della nostra attività da parte della L.R. 35. Ma vorrei porVi il caso pratico.Ogni domenica partecipiamo a marce che cosi come dettatoci dai comitati sopra citati, rientrano nell’art.1 c.4 della LR 35.Il fatto è che molte di queste manifestazioni podistiche oltre a prevedere percorsi di chilometraggio compreso tra 2,5 km e 10 km, prevedono percorsi di km. 20 – 25 – 30 e a volte superiore.Io credo che se una marcia di km 10/12 pianeggiante può sicuramente rappresentare un’attività ludico motoria ed igienica per il proprio corpo, la percorrenza di merce di chilometraggio superiore non rappresenta affatto un’attività ludico ricreativa, ma bensì un’attività sportiva. Se poi aggiungiamo che molte di queste marce prevedono salite di diverse centinaia di metri, percorsi totalmente inaccessibili ai soccorsi, credo che sia molto difficile, in caso di incidente, spiegare e cercar di far capire ad un giudice del tribunale che quel soggetto stava praticando un’attività ludico ricreativa. Vorrei farVi notare, e porto l’esempio della marcia da noi organizzata (Marcia delle Ville) che ogni anno ci ritroviamo a cinque ore dall'orario partenza non che termine ultimo di chiusura della manifestazione podistica, a “soccorrere” bimbi e ragazzi, spesso che non arrivano ai dieci anni di età, a circa 10 km dall'arrivo dopo aver percorso 14 chilometri ed aver salito circa 400 mt di dislivello.Se per questi ragazzi e non solo, molti occasionali, la giornata è stata all'insegna del ludico motorio e ricreativo, facendo del bene al proprio fisico, allora credo che faccia bene a dare le mie dimissioni al più presto. Vi ringrazio per la cortese attenzione e vi sarei grato se voleste rispondere con un Vs. parere al mio interrogativo. Cordiali saluti
Il quesito ripropone una questione annosa e evidentemente non risolta. Premesso che io sono totalmente d’accordo con chi scrive, nel senso che non si può individuare un confine netto in questo tipo di manifestazioni tra “ludico motorio” e “competitivo” dal punto di vista dell’impegno fisico che dovrebbe tener conto non solo della distanza e del percorso, ma anche del livello di “allenamento” dei partecipanti, purtroppo da un punto di vista “legale” va rimarcato che sono da considerarsi “agonisti” o comunque “competitivi” e quindi con obbligo di certificazione (agonistica o non agonistica, in base ai regolamenti federali o dell’Ente di promozione) solo coloro che partecipano a manifestazioni organizzate sotto l’egida delle FSN e/o Enti di Promozione affiliati al CONI che risultino a carattere competitivo. Il carattere competitivo è individuato dai singoli regolamenti e per solito si prefigura quando c’è un ordine di arrivo, una classifica, dei premi, un tempo limite di percorrenza… Ciò detto il problema si potrebbe risolvere anche a monte, nel senso che il Presidente della Società all’atto del tesseramento può (o meglio deve) richiedere la certificazione di idoneità che per solito è tra i requisiti necessari. Cordiali saluti
Buongiorno, sono a scrivervi per avere un'informazione. Ho fatto visita medico-sportiva agonistica c/o il vostro Istituto. Ho preso copia del certificato rilasciato, validità annuale, e l'ho consegnato quale certificazione per il rinnovo del mio brevetto di assistente bagnante. Mi hanno detto che serve un certificato in cui sia specificato il "visus". A questo punto la mie domande. Se non sbaglio quando ho passato la visita mi hanno fatto anche il controllo visus. Come posso fare per avere la certificazione visus? Grazie di ogni informazione che vorrete darmi
Gent.le Sig.-----------, premesso che la richiesta a lei fatta è "non conforme" alle norme, in quanto la certificazione di per sé attesta la sua idoneità complessiva e quindi non vanno annotate sul certificato le risultanze dei singoli esami, e premesso che non esiste un protocollo obbligatorio, per cui teoricamente il certificato potrebbe esserle rilasciato anche senza nessun esame (ovviamente a rischio suo e del medico certificatore), comprendo la sua necessità e pertanto può contattare l'Istituto per apportare l'annotazione richiesta. Cordiali saluti
Gent.mo Dott. Califano, siamo una associazione sportiva dilettantistica affiliata alla FIWUK riconosciuta dal Coni come Disciplina Associata. Per la nostra pratica richiediamo il certificato sportivo agonistico o non agonistico a seconda dei casi. Abbiamo sempre tante persone che non vogliono sottoporsi a visita medica in quanto la L.R.35/2003 ha espressamente esonerato molte attività dall'obbligo di certificazione, e molte persone non comprendono perché, se vanno a fare un corso di nuoto o body building o quant'altro non necessitano di certificato medico, mentre per la nostra disciplina (è un'arte marziale) gli occorre. Dal canto nostro noi ribadiamo sul concetto della prevenzione, e che la nostra federazione richiede il certificato medico, e comunichiamo che lo stesso può essere emesso o dal medico curante o da una struttura abilitata, ma se ci portano un certificato che non è del medico curante o di una struttura non abilitata noi non possiamo saperlo. Esempio l'altro giorno ci hanno portato un certificato per una bambina ,dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di un laboratorio di immunogenetica nel quale si certifica l'idoneità allo sport non agonistico,lo possiamo accettare secondo lei? Come può una associazione come la nostra avere le suddette informazioni che ci tutelino , dato che la legge fa ricadere sulla struttura ricevente la responsabilità di tale certificazioni? Oppure la nostra è una scorretta interpretazione della legge? La ringrazio per l'attenzione e per il prezioso servizio che svolge. Il Vicepresidente della Scuola del Fiume C.S.W.I.asd
Gentile Signora, la L.R. 35 ha solo abolito il certificato ludico motorio, previsto dalla precedente legge regionale vigente (n.94/94), mentre per i certificati di idoneità agonistica e non agonistica nulla è cambiato (e né potrebbe esserlo, in quanto disciplinati a livello nazionale). Ora se la sua federazione richiede espressamente il certificato non agonistico per la vostra attività, tale certificato può essere emesso, come recita l'Art. 4 (commi 3 e 4) della L.R. n. 35/2003 ESCLUSIVAMENTE da ambulatori privati di medicna dello sport autorizzati dal Comune di pertinenza e accreditati dalla Regione Toscana, dai Servizi di medicina dello sport dell'ASL e dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta (LIMITATAMENTE AI PROPRI ASSISTITI). Altri soggetti non sono previsti e non solo chi accetta certificati non regolari, ma anche chi li emette è soggetto a rilevanti sanzioni amministrative (sempre previste dalla L.R.) oltre a rischiare nel caso malaugurato di eventi avversi anche sotto il profilo penale e civile. Infine il certificato irregolare non è riconosciuto nemmeno in sede assicurativa per eventuali accidenti o incidenti. In quanto poi alle informazioni può consultare il sito dell'Istituto nella sezione dedicata alle norme regionali e nazionali ove troverà tutti i riferimenti necessari. Cordiali saluti
Buongiorno, sono ---------------------, ho effettuato una visita di idoneità agonistica presso il Vs. Istituto e mi è stato richiesto un ECOCOLORDOPPLER che ho effettuato altrove. Quando ho portato la risposta dell’esame mi è stato detto che l’originale (con le foto) doveva rimanere a voi e io avrei avuto solo la copia del referto. A me non sembra giusto, perché l’esame è mio e l’ho pagato. Mi può spiegare.
Gentile Signor -------------,l’obbligo di conservazione scaturisce dall’Art.5 comma 1 della L.R. n. 35/2003 che rimanda al D.M. 18/02/1982 che chiaramente espone all’Art, 4 “la documentazione inerente agli accertamenti effettuati nel corso delle visite deve essere conservata a cura del medico visitatore per almeno cinque anni”. Poi l’atto di indirizzo della L.R. n.35/2003 (Del. R.T. n. 461 del 17 maggio 2004 alla pag. 9 riporta che nel caso di atleti con problemi “le strutture ambulatoriali di medicina dello sport, sia private accreditate sia pubbliche, provvederanno ad informare il medico curante dell’atleta sia, tramite trasmissione di fotocopie dei referti oppure tramite relazione sintetica degli accertamenti svolti e le conclusioni diagnostiche”. Ciò detto le confermo comunque che ci stiamo attivando per ridurre al minimo i disagi per l’utenza, perché abbiamo già sottoposto il quesito ai legali circa le responsabilità connesse e se necessario lo sottoporremo alla Regione Toscana e all'Ordine dei Medici per poi mettere in atto idonee procedure che contemperino le diverse esigenze. Cordiali saluti
Salve..sono uno studente,frequento il terzo anno di Scienze Motorie alla parthenope(università di napoli).. Sono anche un agonista di karate,mi alleno molto e anche se i miei maestri sono molto qualificati,sono sempre attento ai metodi di allenamento..è per questo che ho trovato interessante il vostro sito. Il laureato in scienze motorie è stato spesso al centro di discussioni,molti hanno da ridire sulle competenze che si possono avere...c'è chi dice che i laureati in scienza motorie possono occuparsi solo ed esclusivamente dei soggetti normodotati,ci hanno privato in maniera categorica di operare nell'ambito sanitario,e tanti altri dibattiti. Sinceramente,seguendo i corsi pratici e studiando quello che mi viene proposto,penso che la mia laurea valga molto di più. Conosciamo bene l'anatomia del corpo umano, proprio a breve darò esami come "fisiologia umana" e "medicina dello sport",abbiamo studiato e "testato" quali sono i metodi per analizzare/migliorare l'elasticità/esplosività muscolare,abbiamo competenze nell'ambito della prevenzione e dell'attività motoria educativa adattata per disabili,etc.. Ho rivolto questa mail a voi dunque per sapere se nel vostro centro ci sono laureati in scienze motorie,per sapere(sempre se è vostra competenza dare risposte del genere) quali sono i limiti e invece le porte aperte del laureato in scienze motorie..per sapere se una volta laureato potrò intrapendere una libera professione "simile" alla vostra,o semplicemente lavorare in centri come il vostro. Non so se questa mail doveva essere indirizzata al direttore o a terzi..in ogni caso,spero di avere una risposta.Un cordiale saluto... GRAZIE
Gentile studente,in estrema sintesi: abbiamo laureati in scienze motorie che lavorano con noi ma sono anche fisioterapisti o massoterapisti, perché con la sola laurea in scienze motorie non possono figurare in organici sanitari. Peraltro esiste nel nostro Istituto un settore di riabilitazione sul campo del gesto atletico che viene curato prevalentemente da queste figure, ma al di fuori dello stesso in una struttura sportiva adiacente. Cordialmente
Gradiremmo avere delucidazioni sul rinnovo certificati medici agonistici per ragazze pallavoliste di età 12/18 anni. Penso che il nostro problema sia quello che anche altre Società sportive stanno fronteggiando nella provincia di Firenze e cioè: certificati in scadenza con visita di rinnovo in data oltre la validità: come comportarsi ? Non ammettere più le ragazze né agli allenamenti né tanto meno alle partite Uisp/Fipav, o, accettarle ugualmente in quanto dimostranti che il ritardo è dovuto alla mancanza di posti liberi nei pochi Centri autorizzati ? Al momento le abbiamo bloccate, ma, molto a malincuore. Grazie per un chiarimento, e saluti
Il certificato di idoneità sportiva agonistica è valido un anno dal momento del rilascio e copre non solo le gare o partite ma tutta l'attività (quindi anche gli allenamenti). Purtroppo il fatto che l'appuntamento per la visita di rinnovo sia stato fissato avvenendo questa oltre la data di scadenza non autorizza a consentire l'attività sportiva (allenamenti e gare) agli atleti. Pertanto è corretta, seppur comprensibilmente dolorosa la decisione di fermare l'atleta. In merito poi al "ritardo è dovuto alla mancanza di posti liberi nei pochi Centri autorizzati", una sola doverosa precisazione: i Centri autorizzati non sono pochi, la situazione descritta è riconducibile alla sola ASL di Firenze che da un lato ha deciso di non assegnare più budget alle strutture private per visitare gratuitamente i minori, dall'altro non è in grado di esaudire tempestivamente le richieste. Il risultato è o quello descritto nella richiesta, oppure la visita a pagamento presso i Centri privati autorizzati che può essere svolta in tempi mediamente molto brevi. Cordiali saluti
Gentili Signori, vi scrivo da Firenze per sottoporvi una questione che non riesco a districare e che coinvolge la palestra alla quale sono da poco iscritta e il certificato medico che mi viene richiesto. In Toscana la legge regionale numero 35 del 2003 stabilisce che per le attività motorie e ricreative (caratterizzate dall'assenza di aspetto competitivo, tra cui rientra l'attività della classica palestra) non è richiesta la certificazione medica di alcun tipo. Insomma la mia palestra non è obbligata a chiedermi il certificato medico. Ma che succede se invece me lo richiede? Posso io rifiutarmi di portarglielo? Ho provato a sostenere che un regolamento interno (quale quello della palestra che richiede il certificato) non può "valere" più di una legge, ma loro sostengono che la legge non li obbliga a chiedere il certificato ma nemmeno glielo vieta. Tra l'altro, ho letto da qualche parte che un siffatto certificato non avrebbe durata annuale. Potete aiutarmi a chiarire la faccenda? Spero di leggervi al più presto, perché la "diatriba" è in corso. Un cordiale saluto
La L.R. n. 35/2003 non prevede l’obbligo di una certificazione per questo tipo di attività, ma nemmeno lo vieta, tanto è vero che un chiarimento fornito dall’Ordine dei Medici (OdM news – edizione informatica, 4 settembre 2003) su specifico quesito stabilisce che tale certificato possa essere rilasciato a tariffa ordinistica a richiesta dell’interessato. Chi organizza eventi o attività a carattere motorio e ricreativo, in assenza per definizione di qualsivoglia contenuto agonistico competitivo, non è obbligato quindi a richiedere il certificato, se non per considerazioni di carattere cautelativo rispetto ad eventuali rivendicazioni per il caso di danno alla persona in corso di esercizio fisico. Si consideri ad esempio che talune assicurazioni chiedono una forma di controllo sanitario quale condizione preliminare alla stipula del contratto. Va tenuto peraltro presente che siffatto certificato comunque non ha durata annuale ma “fotografa” la condizione del soggetto nel momento in cui è richiesto. In definitiva quindi il Regolamento interno della Palestra può prevedere tale evenienza, tanto più che l’iscrizione è libera e volontaria. Infine devono essere considerati alcuni elementi che non emergono dalla nota: se ad esempio la palestra fosse affiliata ad una Federazione del CONI o Ente di promozione i suoi Soci sono tutti verosimilmente tesserati e di conseguenza soggetti alle disposizioni dell’ente di appartenenza, che spesso prevedono tale certificazione. Cordialmente
Il giorno 21.12.2004, mi sono sottoposto alla visita medica sportiva ed al test sotto sforzo il Dott. --------- ha rilevato "bev isolati, frequenti e alcuni in trigeminismo".... e aggiungeva inoltre che questa causa potrebbe essere la conseguenza di una situazione virale (avevo avuto un influenza i giorni precedenti). Pertanto mi ha invitato a sottopormi ai sottonotati accertamenti: Ecocardiodoppler - ECG Dinamico sec. holter - Test Massimale su Cicloelgometro. Le mie domande sono queste (è la prima volta che accade una cosa del genere in tanti anni che mi sottopongo presso di voi alla visita medica sportiva) Perché non ripetere la visita anziché fermarmi all'idoneità? Perché sottopormi ad ulteriori accertamenti supplementari lunghi nei tempi per la prenotazione e costosissimi? Vi informo che attualmente presto servizio nell'arma da 20 anni ed annualmente per poter espletare l'attività aviolancistica mi sottopongo agli stessi accertamenti presso strutture militari senza mai aver avuto conseguenze alcune. In attesa di un vostro gradito cenno di risposta Vi invio distinti saluti.
Gentile Signor -------------, provo a rispondere ai suoi quesiti: Non è possibile ripetere la visita di idoneità, perché le norme prevedono che si possa eseguire una sola volta nell'anno, fatto salve alcune eccezioni, tra le quali il suo caso non è contemplato; Il reperto da lei descritto e rilevato dal medico rientra in quella casistica che richiede ulteriori accertamenti (quelli prescritti) che sono necessari soprattutto nel suo interesse, ma anche perché le linee guida e i protocolli della medicina dello sport lo prevedono (COCIS 2003), e a tali linee e protocolli il buon senso e la buona pratica medica suggeriscono di uniformarsi; infine se lei avesse già effettuato uno o più di tali esami nei trenta giorni antecedenti la visita, può tranquillamente portarli in visione, essendo utili sia sotto il profilo diagnostico che medico legale, evitando in tal modo di ripeterli. Se ciò non fosse è invece necessario che siano effettuati.Il fatto poi che nelle visite precedenti non si siano rilevati reperti analoghi non è di per sé significativo, perché è facilmente intuibile come lo stato di benessere psico fisico possa variare nel breve, medio e lungo periodo per molteplici fattori e la visita medico sportiva periodica assume tra l'altro proprio il significato di un check che registra le eventuali variazioni. Sperando di essere stato esauriente, cordiali saluti
Gentilissimi Signori, gradirei un chiarimento sull'abolizione del certificato ludico motorio. Mio figlio ha nove anni e partecipa ad un corso di judo presso il ------------, non partecipa a gare, partecipa sporadicamente a manifestazioni chiaramente non agonistiche. Mi viene richiesto il certificato; è obbligatorio che lo presenti? Dato che leggo che può essere richiesto "per considerazioni di carattere cautelativo rispetto a rivendicazioni per il caso di danno alla persona in corso di esercizio fisico", posso presentare una autocertificazione? Mi chiedo inoltre, ma il certificato non dovrebbe servire per palesare eventuali vizi fisici per i quali l'attività fisica potrebbe essere un pericolo? Il cosiddetto "danno alla persona in corso di esercizio fisico" e che io interpreto come incidente, non dovrebbe essere comunque coperto da assicurazione indipendentemente dalla presentazione di un certificato? Grazie per la Vostra cortese attenzione
Gentile Signor --------------------, 1- il certificato non agonistico è obbligatorio laddove sia esplicitamente previsto dal Regolamento della Federazione e/o Ente di Promozione sportiva al quale è affiliato il circolo, indipendentemente dal fatto che il ragazzo partecipi a manifestazioni, che peraltro se organizzate sotto l'egida di tali Enti hanno per solito carattere di competitività e quindi rendono il certificato di per sè necessario. 2- L'autocertificazione in materia di salute è vietata dalla legge italiana, chi lo fa può essere perseguito penalmente 3- Sono daccordo con lei che la visita indipendentemente dal certificato dovrebbe servire a scopo preventivo. 4- Il danno in corso di esercizio fisico non è solo un incidente, ma anche situazioni patologiche che possano essere o determinate o aggravate (se pregresse) dalla svolgimento dello stesso (es. ipertensione, patologie cardiovascolari, etc.). Distinti saluti
Buongiorno, sono a richiedervi un'informazione. Con degli amici, appoggiati ad una società sportiva, stiamo organizzando un torneo di calcetto a 5 (csi)in memoria di un nostro amico deceduto a 27 anni nel sonno. La mia domanda: è sufficiente il certificato di idoneità del medico condotto, con timbro e firma o è necessario il certificato di un centro di medicina dello sport??? L'organizzatore, in quanto responsabile, è tutelato giuridicamente/legalmente, se ad un giocatore succedesse qualcosa, avendo in mano il solo certificato del medico condotto???? Attendo una vostra risposta prima possibile in quanto stiamo organizzando questo torneo. Vi ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti.
Gentile Signora, il tipo di certificazione è stabilito dall'Ente di Promozione al quale l'organizzazione fa riferimento, in questo caso lo CSI. Nel regolamento dello CSI sicuramente sarà prevista la tipologia di certificato necessaria. Le ricordo comunque che il certificato può essere agonistico o non agonistico. Il primo può essere rilasciato solo dai centri di medicina dello sport accreditati dalla Regione Toscana, il secondo da gli stessi centri e dai medici di famiglia però solo limitatamente ai propri assistiti. Gli organizzatori hanno la precisa responsabilità di legge di accertarsi che i certificati siano conformi a quanto sopra. Cordialmente
Gentile Dr, gli scribo dal Centro di Documentazione di Medicina dello Sport della Consejería de Turismo, Comercio y Deporte della Junta de Andalucia (Sevilla)-España. l nostro centro ha bisogno di spere informazione sull reconocimenti medici. Noi vogliamo sapere si nella tutta Italia sono obligatori questi reconocimienti medici per la practica dello sport. Si la risposta fosse afirmativa, come sono questi riconocimenti? como si fanno?. Che normativa sull questi reconocimenti medici? Si trova qualchesi cosa verso da tutto questo che gli ho domandado, mi fa sapere.Scusi per non scribere bene la lingua italiana, però fa tempo che non facio la practica di scrivere. Spero la sua risposta, e grazie previamente per la sua gentileza Saluti
Gentile Signora, in Italia, per esercitare la medicina dello sport bisogna essere specialisti in medicina dello sport. Il diploma di specializzazione si consegue dopo la laurea in Medicina e Chirurgia. Per ottenerlo bisogna entrare in una Scuola di specialità di una Università italiana (ma non tutte lo prevedono) previo esame, perchè a numero limitato e la durata del corso è di 4 anni. Per poter poi lavorare come medico sociale in molte federazioni sportive è richiesta anche l'iscrizione alla F.M.S.I., Federazione Medico Sportiva Italiana, affiliata al C.O.N.I., nella quale sono iscritti la grande maggioranza dei medici dello sport italiani. Le leggi nazionali e regionali che regolano poi la certificazione obbligatoria di idoneità allo sport prevedono che questa possa essere rilasciata solo dai medici specialisti in medicina dello sport. Cordialmente
Avevo una domanda da fare. Essendo stato giudicato non idoneo anche nel ricorso alla commissione Regionale posso rifare la visita e se sì dopo quanto tempo? Grazie per la risposta in quanto nessuno incluso la ASL me lo sa dire... saluti.
La visita può essere rifatta alla scadenza della non idoneità, che, salvo diverso esplicito giudizio della Commissione regionale di appello, ha la stessa durata della idoneità. Distinti saluti
Cortesemente desidero sapere quali devono essere esattamente le Conclusioni di un eeg (elettroencefalogramma) per essere idonei alla pratica di uno sport che lo richiede. Grazie.
Di per sé tutti gli esami devono essere nella norma, anche se la valutazione globale spetta poi al medico che rilascia il certificato. Distinti saluti
Salve Direttore, sono un laureando in medicina e chirurgia con la passione dello sport e l'intenzione di intraprendere la carriera di medico sportivo, ho un dubbio che per ora nessuno è riuscito a risolvere, in qualità di medico sportivo io potrò in futuro (previe eventuali attestazioni di corsi di aggiornamento, master ecc.) effettuare indagini diagnostiche ecografiche sul distretto muscolare per individuare patologie e traumatismi? Se lei può darmi una risposta o eventuali contatti informativi le sarei molto grato e comunque la ringrazio anticipatamente, saluti.
Senza alcun dubbio potrà effettuare ecografie muscolo tendinee, non perché medico sportivo, ma semplicemente perché medico. Cordialmente
Egregio dottor Califano, mi chiamo ------------------, faccio l'insegnante di scuola elementare e sono il responsabile dell'attività motoria del 3° Circolo Didattico di Empoli. Per il Circolo nel quale lavoro curo un progetto di educazione motoria che prevede varie attività: · Lezioni di educazione motoria da svolgersi con le insegnanti di classe e/o con tecnici di varie società sportive presso locali della scuola o presso impianti delle stesse società sportive. · Manifestazioni di atletica, tennis, ciclismo o basket organizzate dalle stesse società che fanno interventi nelle scuole. · Manifestazioni organizzate da federazioni sportive, come per esempio il progetto della FIGC "Fuoriclasse Cup". · Manifestazioni finali (allo stadio) del progetto di Circolo con percorsi sotto forma di staffetta e giochi popolari come per esempio palla rilanciata o palla avvelenata. Per tutte queste attività non è mai stato chiesto il certificato medico per attività non agonistica, tranne che per gli alunni giocatori della finale del torneo di calcetto di "Fuoriclasse Cup" (perché previsto dal regolamento stesso). Sul giornale "Coni Informa" ho letto in un suo articolo che è cambiata la legge sulla tutela sanitaria dello sport, ma, dopo averlo letto varie volte, mi è rimasto ancora qualche dubbio. Desidererei sapere che cosa cambia per il nostro Circolo alla luce di questa nuova legge. Le allego il foglio che in questi giorni abbiamo inviato alle famiglie dei ragazzi che disputeranno la finale del torneo "Fuoriclasse Cup" per richiedere gratuitamente il rilascio del certificato medico per attività sportiva non agonistica. Le sarei grato se mi potesse dire se va bene o no. Nel ringraziarLa per la sua disponibilità Le invio i miei più cordiali saluti.
Gentile Sig. ---------------, il certificato non agonistico si prefigura per attività organizzate dalla scuola con il CONI e/o le FSN e Società Sportive. Questa situazione (delle attività scolastiche o parascolastiche) è espressamente prevista dal D.M. 28/02/1983 e la nuove legge regionale anche a tale D.M. si richiama. Poichè tale certificato ha durata annuale, sarebbe opportuno richiederlo per tutti i partecipanti a tali attività ed in particolare laddove siano organizzate manifestazioni che comunque presumo abbiano carattere competitivo. Va infine ricordato che tale certifcato rilasciato dal medico curante (o pediatra) previa richiesta sul modulo da lei allegato, È GRATUITO. Per quanto riguarda il modulo sostituirei solo il richiamo alla L.R. n. 94/94 (ormai abrogata) con la n. 35/2003. Cordialmente
Gentile Dr. Califano, sono un'insegnante elementare, referente per l'area motoria e quindi ho ricevuto copia di Coni Informa, su cui ho letto l'articolo da Lei scritto a proposito dei certificati medico- sportivi.Vorrei in merito alcuni chiarimenti. Per svolgere a scuola la normale attività motoria e le manifestazioni connesse (feste,tornei di palla rilanciata,ecc), è necessario un certificato medico?Se sì, di che tipo? Essendo inoltre dirigente di una società di pallavolo, vorrei sapere se per le bambine che partecipano a campionati di minivolley (I e II livello, anni '95, '94, '93) è,con la nuova legge , necessario il certificato non agonistico, visto che fino ad oggi era sufficiente quello ludico-motorio?I pediatri di base devono rilasciare gratuitamente tale certificazione? Ringraziandola anticipatamente per i chiarimenti che Lei vorrà darmi
Gentile Prof.ssa ---------------, in merito al suo quesito: Per l'attività scolastica ci si richiama ai soggetti descritti all’Art.1 lettere a) e c) del D.M. 28/02/83 ovvero -lettera a)- "alunni che svolgono attività fisico sportive organizzate dagli organi scolastici nell’ambito delle attività parascolastiche" e -Lettera c)- coloro che partecipano ai Giochi della Gioventù nella fase precedente quella nazionale".Per tali soggetti le certificazioni sono gratuite previa richiesta per iscritto formulata dall’Istituto al medico curante su apposita modulistica, in quanto previste dall’Art.31 comma 2 lett. E) dell’Accordo Nazionale per la Medicina Generale. L’Ordine dei Medici di Firenze si è già espresso in tal senso. Per le bambine che praticano mini volley sono senz'altro da ritenersi NON AGONISTI, sia perchè tesserate FIPAV, sia perchè svolgono attività a carattere competitivo (tornei). Quindi è senz'ìaltro necessario il certificato di idoneità all'attività sportiva non agonistica che può essere rilasciato solo secondo le modalità indicate dalla L.R. n. 35/2003. Cordialmente
Mi è stato chiesto di partecipare in qualità di medico a gare di ginnastica ritmica, a vari livelli. Vorrei avere informazioni circa la regolamentazione dell'assistenza sanitaria nelle manifestazioni sportive, ginnastica ritmica o altro tipo, anche outdoor. Ringrazio anticipatamente
Per quanto è nella mia conoscenza, non esistono particolari regolamentazioni circa il comportamento del medico, eccetto che nel pugilato. Esistono invece differenti regolamenti tra le Federazioni, alcune delle quali prevedono in alcuni casi la presenza obbligatoria di ambulanze attrezzate o meno per la rianimazione, ovvero differenti approcci a livello regionale. Ad esempio in Toscana la L.R. prevede precisi obblighi per gli organizzatori di manifestazioni sportive. Nello specifico comunque può chiedere il Regolamento sanitario alla Federazione interessata. Distinti saluti
Buon giorno, mi chiamo M.C. e due anni fa mi sono recata presso un istituto privato convenzionato di ____________________ per effettuare la visita per attività sportiva agonistica (mi è stato rilasciato il certificato di idoneità). Pochi giorni fa ho richiesto via mail e poi recandomi di persona presso la struttura, di avere accesso ed estrarre copia degli accertamenti fatti nel corso della visita ed in particolare l'elettrocardiogramma (ma vorrei anche l'esito delle analisi delle urine), per poterli confrontare con futuri esami. Mi è stato negato categoricamente sia la consultazione che la copia dei suddetti accertamenti, anche quando ho chiesto al medico sportivo di inviarli al mio medico di base. Mi è stato riferito che la legge non consente di rilasciare gli esiti delle analisi ma solo il certificato. Chiedo gentilmente di fornirmi se possibile alcune specificazioni in materia, soprattutto in relazione alla norma sulla trasparenza delle prestazioni sanitarie, considerando anche che si tratta di dati che mi riguardano e accertamenti che ho peraltro pagato. Ringrazio anticipatamente.
Gentile signora, premesso che la struttura accreditata in medicina dello sport ha obbligo di conservazione della documentazione che concorre alla valutazione per il rilascio della certificazione di idoneità per almeno 5 anni e quindi non può rilasciare documentazione medica non riproducibile (es. RMN, Rx....), ma in questo caso solo il referto, in merito al suo quesito riterrei che bisogna riferirsi all’art. 4 lettera g) del Regolamento 61/2010 della Regione Toscana che, fra i compiti del Direttore Sanitario, prevede anche quello del rilascio delle copie agli aventi diritto della documentazione clinica conservata dalla struttura. Il diretto interessato ha sempre diritto di accedere ai propri dati, presentando una apposita istanza e senza bisogno di esplicitare le sue motivazioni. Ovviamente la struttura sanitaria ha diritto di chiedere il pagamento dei costi necessari per la riproduzione della documentazione, per i quali usualmente il riferimento è il tariffario delle strutture pubbliche. Per quanto riguarda i tempi, generalmente si fa riferimento al termine previsto dalla Legge 241/1990, cioè di 30 giorni, anche se una struttura sanitaria privata non è una Pubblica Amministrazione e quindi a stretto rigore non soggiace agli obblighi della Legge 241. Nel caso in cui la documentazione medica non sia riproducibile (ad esempio la tradizionale lastra radiografica), il diretto interessato nel caso specifico della medicina dello sport - come sopra esplicitato- non può ottenerla, ma può avere copia del referto. Se la richiesta delle copie non proviene dal diretto interessato ma da un altro soggetto, è ovvio che serve il consenso del diretto interessato che può delegare un terzo a ritirare le copie dei documenti che lo riguardano. In buona sostanza quindi la sua richiesta deve essere esaudita, sia pure nei limiti di quanto sopra esposto e naturalmente la documentazione che potrà ricevere sarà sempre in copia, persistendo come specificato l'obbligo di conservazione degli originali. Cordiali saluti