Idoneità e non Idoneità (Cuore e dintorni)

Buongiorno, sono un uomo di 44 anni appena compiuti. A novembre 2011 sono stato operato di Plastica mitralica (resezione quadrangolare lembo posteriore, sliding plasty, posizionamento di corde sul lembo anteriore, anello taylor n 35), intervento perfettamente riuscito con rigurgito non più presente e apertura completa della valvola. Vorrei inoltre precisare che prima dell'intervento ero completamente asintomatico anche se il prolasso generava un rigurgito severo. Da anni fino al giorno prima dell'intervento praticavo podismo al livello agonistico, la mia domanda è: visti i buoni risultati dell'operazione, potrò pensare di ricominciare gradualmente l'attività agonistica non appena avrò terminato la terapia con il Coumadin? Potrebbe esserci qualche controindicazione in merito? Nell'attendere una vostra cortese risposta porgo i miei più cordiali saluti.

Gentile Signore, esistono senz'altro in linea generale controindicazioni nella sua condizione allo svolgimento di attività agonistica. L'idoneità in queste situazioni viene concessa solo in casi selezionati e dopo attenta valutazione dello specialista. Cordialmente

Salve, ho 23 anni e faccio l' arbitro di calcio a livello regionale, e annualmente eseguo oltre alla visita medico sportiva anche l'eco color doppler senza significativi problemi. quest'anno mi è stato consigliato di eseguire,sempre per una mia sicurezza un holter. l'esito di tale prova mi fa preoccupare e molto, in quanto sono stati riscontrati 1 eepisodio di BAV II grado mobitz 1 e 5 blocchi av II grado mobitz 2. La fc media è di 60 (40-113). Vorrei sapere gentilmente se posso proseguire con i miei allenamenti 3 volte alla settimana più la partita la domenica o se il problema è grave e quindi di rivolgermi a specialista. Grazie

Gentile Signore, il suo è uno di quei casi "border line" che richiedono un approfondimento specialistico con un cardiologo esperto di problematiche sportive e semmai una rilettura dell'Holter. Cordialmente

Buongiorno, 5 anni fa mi è stata diagnosticata un'insufficienza aortica lieve e ogni anno eseguo un ecocardiogramma (ho 38 anni). Posso continuare a fare sport come sci e nuoto? Grazie e buona giornata

Gentile Signore, presumo che la sua insufficienza sia emodinamicamente non significativa, nel qual caso può praticare qualsiasi attività sportiva. Diversamente alcuni sport (quelli ad impegno cardiocircolatorio e pressorio medio - elevato) sono assolutamente controindicati. Cordialmente

Spett. Dottore Ho 45 anni , pratico sport fin da bambino e da alcuni anni pratico Ciclismo disputando gare di Granfondo su lunga distanza e dislivelli importanti. Ho sostenuto la visita in oggetto e Il medico sportivo ha richiesto un ulteriore esame (TAC coronarica). Le scrivo la risposta; - Indagine condotta su indicazioni del cardiologo per escludere coronopatia. L'indagine è stata condotta con tecnica prospettica e protocollo di studio per le coronarie. Sono stati presi in esame dati provenienti da differenti fasi della diastole. Normale l'origine delle coronarie. Tronco comune pervio,indenne.Si riconosce la presenza di almeno tre rami settali. Discendente anteriore normale per calibro, morfologia e decorso senza evidenti placche o stenosi,da essa originano due rami diagonali indenni. Circonflessa normale per calibro, morfologia e decorso, dà origine ad un robusto marginale ottuso anch'esso esente da placche o stenosi. Coronaria destra ipoplasica di calibro esile senza evidenti placche o stenosi termina dopo come marginale acuto. Io mi sento bene e svolgo gli allenamenti senza problemi. Le sono grato se può darmi un suo parere. Grazie, cordiali saluti

Gentile Signore,l’esame è nella norma. Pertanto in assenza di altre controindicazioni, può continuare ad allenarsi normalmente. Cordialmente

Egregio Dottore, mi sono imbattuto nel Vostro sito (che giudico molto interessante) e Le scrivo per avere un parere in riferimento al rilascio di un certificato di attività sportiva agonistica. Ho 37 anni, 180 cm, 76 kg e mi è stata diagnosticata un anno e mezzo fa, a seguito di controllo routinario, una cardiomiopatia dilatativa senza disfunzione ventricolare sinistra (forma iniziale) e blocco di branca sinistra completo. Prescrizioni terapeutiche: Bisoprololo emifumarato 2.5 mg 1 cp ore 8 (che assumo regolarmente da un anno e mezzo); vita di normale relazione con attività aerobica libera. Non consigliabile intensa attività di palestra con potenziamento muscolare. Controllo della pressione arteriosa. Le riporto nel seguito i risultati di alcuni esami cui sono stato sottoposto nell'ultimo anno e mezzo: - 3 ecocardiografie a riposo eseguite tra giugno 2010 e inizio 2011 con valori di Fe variabili da 51 a 57% - 24-05-2010 Ecocolordopplergrafia cardiaca dopo prescrizione di farmaco (Ecostress): Esame negativo per ischemia inducibile. Eseguito protocollo completo di infusione. Incremento cronotropo accelerato. Esame negativo per segni ecografici, ecgrafici e clinici di ischemia inducibile. Non comparsa di aritmie. BASE VTD 77 ml/m2, FE 51%, P.A. 17/17 (asincronia di contrazione del siv) Ecg> Fc 82 bpm, bl. br. sn completo. PICCO VTD 70 ml/m2, FE 56%, P.A. 17/17 (invariato) Ecg> Fc 128 bpm, invariato - 04-02-2011 Holter ECG R.S. Fc media 55 bpm (max 95 min 36 alle 2.04). Ritardo variabile di conduzione intraventricolare. Rari BESV realizzanti anche 1 coppia. Rari BEV (< 30/h) isolati monomorfi anche interpolati. Non bradiaritmie. - 24-08-2011 Ultima Ecocardiografia a riposo. Esame eseguito in corso di ritmo sinusale. Ventricolo sinistro lievemente dilatato (DTD: 63 mm; VTD 154 ml; VTDI 75 ml/m2 con pareti di spessore normale (SIV 7 mm; PP 7 mm). Cinetica segmentaria e funzione sistolica confermate (FE 51%). Pattern transmitralico normale. Rapporto E/E' (TDI setto basale) 11. Ventricolo destro di normali dimensioni e cinetica, con normale funzione di pompa (Facc 42 %). Atri non dilatati. Non evidenza di vizi valvolari. Vena cava inferiore di calibro normale, normocollassabile in inspirio, compatibile con normale pressione atriale destra. - Esami bioumorali eseguiti trimestralmente con tutti i parametri nella norma - Controllo pressorio pressochè quotidiano con valori alle 20.00 mediamente pari a 120/75 - Mediamente eseguo 2 vv alla settimana un'ora di corsa/camminata con frequenza cardiaca massima 130 bmp; 1 volta alla settimana 45' di nuoto; 3 vv alla settimana 1 h di tennis. Le chiedo se il mio quadro clinico è secondo lei compatibile con la pratica di attività sportiva agonistica nel tennis (sport che ho sempre praticato a livello amatoriale). Attendo un Suo gentile cenno di riscontro alla presente e resto a disposizione per eventuali altri dati di cui avesse bisogno. Cordiali saluti

Gentile Signor ---------------, purtroppo la sua situazione è incompatibile con qualsiasi pratica agonistica. Viceversa è corretto e auspicabile che lei svolga come da prescrizione una moderata attività aerobica, evitando il più possibile tutte quelle attività (e il tennis è tra queste) che aerobiche non sono e naturalmente si sottoponga a controlli periodici. Cordiali saluti

Gentilissimi, vi chiedo se è possibile svolgere attività agonistica (nuoto) per soggetti affetti da DIA con lieve shunt sx-dx, WPW benigno con studio elettrofisiologico negativo e bicuspidia aortica normofunzionante. Grazie.

Gentile Signore, purtroppo le più recenti linee guida in tema di WPW indicano nella ablazione anche in caso di studio elettrofisiologico negativo la condizione necessaria per il rilascio di idoneità agonistica. Per il DIA e la bicuspidia non esistono controindicazioni, bensì l'obbligo di un controllo ecocolordoppler periodico. Cordialmente

Buongiorno, ho 38 anni, maschio, sportivo. Figlio di genitori cardiopatici. Ex fumatore (ho smesso da 2 anni). Due anni fa mi è stato riscontrato un blocco di branca sinistra fc dipendente. Ho fatto ecodopler e holter e non è emerso niente di significativo. Il mese scorso ho ripetuto elettrocardiogramma da sforzo e ecocardiodopler ed è emerso che il blocco di branca è permanente, il cuore risulta ipocinetico e la ef è al 48%. Premesso che la prossima settimana riferirò questi elementi al mio cardiologo, le volevo chiedere se il quadro clinico che le ho esposto pregiudica il rilascio dell'idoneità a svolgere attività sportiva a livello dilettantistico (tennis,calcio,sci...). Grazie

Gentile Signore, purtroppo in base ai dati da lei forniti (in particolare sulla EF) non è possibile concedere l'idoneità per sport ad elevato impegno cardiovascolare e sia il tennis che il calcio rientrano tra questi. Cordialmente

Salve sono un podista amatoriale di 39 anni ed all'ultima visita per l'idoneità agonistica mi è stato chiesto un ecocuore di controllo per via di un'anomalia nella fase di ripolarizzazione nel tracciato. Ho eseguito la visita cardiologica dove non è stata riscontrata alcuna anomalia dall'ecg. L' esito dell'ecocuore è stato il seguente: Radice aortica di normali dimensioni con cuspidi lievemente ispessite. Reperti doppler di due piccoli jet da reflusso uno centrale ed uno eccentrico tra cuspide coronarica dx e cuspide non coronarica emodinamicamente non significativi (VC 3mm). Atrio Sx nella norma 45mm (area 20 cmq) Ventricolo SX di normali dimensioni 46/19 mm con normali spessori parietali 11mm e normale funzione ventricolare EF 65% Valvola mitrale nella norma con normali reperti doppler Sezione dx e giunzione epi-pericardica nella norma CONCLUSIONI Insufficienza aortica di entità lieve La mia domanda è la seguente: allo stato attuale sarei idoneo all'attività agonistica? La ringrazio per l'attenzione e porgo distinti saluti.

Gentile Signor -----, in base agli elementi da lei forniti non esiste alcuna controindicazione al rilascio di idoneità sportiva agonistica. Cordialmente

Buongiorno, ho 33 anni e a luglio sono stata ricoverata per una trombosi venosa profonda post traumatica femoro-poplitea alla gamba destra. Continuo ad usare il monocollant di seconda classe e sono tuttora sotto cura anticoagulante poiché all'ultimo controllo (fine ottobre) si rilevava ancora una trombosi parziale della vena tibiale posteriore. Da settembre ho ripreso ad andare 4 volte a settimana in piscina, vorrei quindi sapere se è comunque possibile fare attività agonistica o vi sono delle controindicazioni. Ringraziandovi anticipatamente per la risposta, porgo i più cordiali saluti.

Gentile Signora, al momento attuale in considerazione del fatto che l'attività fisica molto intensa comporta modificazioni del sistema emostatico, che solo in parte sono bilanciate dalla terapia anticoagulante, non è consigliabile attività agonistica nonostante che quella di suo interesse comporti un rischio emorragico basso. Cordiali saluti

Gentile Dott, sono un ragazzo di 30 anni premetto che ho fatto sempre sport a livello agonistico e non-agonistico; dall'esame di ECOCOLORDOPPLERGRAFIA CARDIACA la diagnosi è stata:pattern mitralico da normale rilasciamento ventricolare.minima insufficienza aortica, mitralica e tripuspidale. Assenti altri flussi patologici. paps 31 mmHG. La mia domanda è la seguente: posso continuare a fare sport a livello agonistico? Grazie cordialmente

Gentile Sig.ra, premesso che sarebbe utile sapere perché ha fatto un Ecocardiocolordoppler, il referto da lei riportato non contiene elementi che controindichino l'attività sportiva.

Buongiorno Dottore, per una più completa informazione Le riassumo i dati relativi a mio figlio con maggiori informazioni rispetto all'email precedente: ho un bimbo di 8 anni con valvola aortica bicuspide. Dalla nascita ogni anno eseguiamo un ecocolordoppler per controllare il cuore. I lembi si sono sempre chiusi correttamente ma quest'anno hanno riscontrato il diametro del bulbo aortico ai limiti massimi della norma (28 mm) con normale calibro dell'aorta e dell'arco. La valvola funziona bene. Il bambino è alto 125 cm e pesa 23 kg. Nessuno in famiglia ha la valvola aortica bicuspide e nessuno soffre della Sindrome di Marfan. Mi preoccupa l'improvviso dilatarsi del bulbo aortico; cosa potrebbe comportare una ulteriore dilatazione oltre i valori massimi ? Cordiali saluti

Gentile Signora, la bicuspidia aortica va monitorata nel tempo(con controlli ecocardiografici periodici che sta già effettuando) perché può complicarsi con stenosi e/o insufficienza valvolare e può inoltre associarsi a dilatazione del bulbo aortico e/o aorta ascendente (che favoriscono lo sviluppo dell'insufficienza aortica e predispongono(solo in caso di dilatazioni severe cioè diametri superiori a 45-50 mm) alla dissezione aortica. Cordialmente

Buongiorno, pratico attività sportiva da quando avevo 7 anni. Adesso ne ho 33 e pratico nuoto. Ho fatto la visita per l'idoneità e questa non mi è stata accordata a causa di bradicardia collegata a QT lungo in valore assoluto ma rientrante nel range "normale" se corretto con formula matematica. Non ho mai avuto problemi di svenimento, malore o altro. Tra l'altro pratico anche il podismo (ho corso maratone) e un po' di ciclismo con MTB. Secondo lei è adeguato il giudizio di non idoneità? Questo mi esclude dalla squadra e in pratica a 33 anni mi vedo negare l'attività che mi garantisce l'equilibrio e la.. buona salute! Per un rischio solo ipotetico e nemmeno certo! Che posso fare? La prego di aiutarmi o mi appellerò ai diritti umani! Grazie mille.

Gentile Signora, Innanzitutto va premesso che la sindrome del QT lungo rappresenta una controindicazione assoluta all'attività sportiva (anche in assenza di palpitazioni, sincope o familiarità per morte improvvisa), perchè lo sforzo, soprattutto in alcuni sottotipi di sindrome(LQT1 e 2)può scatenare aritmie letali. Nel suo caso va detto che nella pratica medica non va tenuto conto del valore assoluto di QT ma bensì del QT corretto in rapporto alla frequenza cardiaca (in quanto la bradicardia può allungare sensibilmente il QT e la tachicardia viceversa) e solitamente il QT va calcolato tra frequenze cardiache comprese tra 60 e 100 bpm. Non so il suo QT corretto(ma lei mi riferisce essere normale).Comunque un QT corretto =/>500 msec controindica in maniera assoluta l'attività sportiva mentre sono considerati valori normali(sempre QT corretto) fino a 450 msec nell'uomo e 460 msec nella donna. In caso di valori compresi tra 450 msec (uomo ) e 460 msec (donna) e 500 msec(per entrambi i sessi) vanno eseguiti innanzitutto esami ematici per escludere cause secondarie di allungamento QT(come l'iperpotassiemia, l'ipercalcemia) e poi bisogna accertarsi che nel periodo in cui è stato misurato il QT corretto lei non assumeva farmaci potenzialmente in grado di allungare il QT(come alcuni antibiotici…).Escluse queste cause secondarie vanno eseguiti test come la prova da sforzo ed un Holter dinamico delle 24-48 ore. Infine in alcuni casi in cui i valori di QT corretto rientrano nella zona grigia sopra menzionata(cioè tra 450 uomo e 460 msec donna e 500 msec) può essere indicato eseguire test genetici per individuare la mutazione responsabile della sindrome. Cordiali saluti

Buongiorno, nel settembre 2011 ho avuto un infarto, ho 48 anni, e ora, ho una frazione d'eiezione del 57%. Potrò riprendere a fare arrampicata sportiva? Preciso che l'infarto mi ha colpito un'ora dopo aver svolto proprio questo tipo di attività. Preciso in oltre che l'infarto è avvenuto a seguito di occlusione della coronaria destra, e che mi sono stati applicati 2 stent. Che controlli posso fare per poter svolgere questa attività in sicurezza?

Purtroppo gli sport in situazioni ambientali estreme (come alpinismo, subacquea, paracadutismo ecc.) sono controindicati con una patologia cardiologica come la sua. Questo perché il paziente si può trovare di fronte ad una situazione di emergenza in cui non può dosare lo stress cardiovascolare, né può essere soccorso in tempi brevi in caso di eventuali recidive. Cordiali Saluti

Buongiorno, ho un figlio di 13 anni che gioca a calcio da oltre 5. Quest'anno la società di calcio per la prima volta richiede un certificato di idoneità sportiva agonistica (come richiesto da legge dopo i 12 anni). Mio figlio ha un solo testicolo dalla nascita. Questa condizione potrebbe essere motivo per un esito negativo del rilascio del suddetto certificato ? Ringraziandovi anticipatamente porgo distinti saluti.

Gentile Sig., nello scusarmi per il ritardo, la condizione di suo figlio va affrontata considerando il rischio di ripercussioni in caso di traumi sulla funzionalità dell'organo residuo, problematica che accomuna molteplici situazioni. Nel caso specifico non sono a rischio la sopravvivenza o le funzioni vitali (come ad es. nel monorene) ma certamente la riproduzione. Ne consegue che comunque potrebbe determinarsi un rilevante danno biologico. Pertanto in questo istituto in tali situazioni si tende a dare l'idoneità solo per sport senza rischi di trauma diretto o indiretto (e il calcio non rientra tra questi). Cordiali saluti

Buona sera, sono a chiedervi un'informazione preciso che ora corro come amatore mm 40 ma 20 anni fa ero a buoni livelli sia nella mezza che in maratona e 10.mila in pista ,recentemente ho fatto il test holter e mi hanno trovato delle pause notturne di 3,5 secondi praticamente bradicardico sinusale con un minimo di battiti 20 al minuto e una media di 45 in pieno allenamento circa 100 km alla settimana, le pause erano 115 notturne mi hanno consigliato di rallentare gli allenamenti sono passato a 40 km settimanali, pause rilevate 220 fra i 2 2,50 secondi ho quasi smesso di correre 3° holter 540 pause da 2" circa r.r 2,50 ora devo fare il test da sforzo ma io non ho alcun problema diurno ne notturno ,sono 3 mesi che faccio holter esami del sangue ecc. rif sangue ematocrito 51% ferretina totale 300% potassio e magnesio nei valori max non uso alcuna sostanza integrante, io mi ricordo di anni fa dove prima e dopo la maratona non avevo nessun calo nei valori la maratona la correvo in 2 h 30' l'ultimo holter 26 bt/m. max 52 quando corro riesco a tenere ritmo 3'40 al km con 168 bt/m ora non so che pesci pigliare dentro e fuori da ospedali e nulla di concreto, forse voi della medicina sportiva ve ne intendete di più, cosa sicura che da sempre io la notte mi sveglio alle 3 del mattino perdo il sonno poi riprendo a dormire un paio di ore e vado al lavoro ,a volte anni fa fumavo per riprendere a dormire ora no, fumacchio anche se non fa bene ma lo stress del lavoro mi fa fare questo sbaglio al massimo 4 sigari al dì con filtro a volte 5 alla settimana, penso che non sia di meno dello smog che respiro durante gli allenamenti. Vi ringrazio se saprete darmi una risposta concreta, cordiali saluti ------------.

Gentile Sig. ---------,in base agli elementi da lei riportati ed alla nostra esperienza in materia le posso dire che le pause non devono superare i 2”. Il fatto che il loro valore sia diminuito con la sospensione dell’allenamento è un dato positivo ai fin di una prognosi “extrasportiva”. In questa situazione il nostro consiglio sarebbe di riprendere gli allenamenti e di rifare un Holter dopo sei mesi dalla ripresa, perché questi valori possono modificarsi anche in relazione alla quantità di allenamento e quindi in ipotesi meramente “accademica”, si potrebbe tarare l’allenamento in base alla risposta. Se invece il valore delle pause ritornasse 3.5 o comunque più di 2, allora il consiglio è di sospendere la pratica agonistica a questi livelli. Distinti saluti

Buongiorno, sono uno sciatore agonista di 45 anni e vorrei sottoporvi alcuni quesiti. Sia nel 2008 che pochi giorni fa ad una partenza dal cancelletto di una gara di slalom ho sentito una forte fitta al polpaccio sx. Con ecodoppler è stata diagnosticata in tutti e due i casi una TVP alle vene gemellari e mi è stata prescritta seleparina e gambaletto. Preso atto che nel 2008, alla fine della cura, ho fatto tutti gli accertamenti, sangue ok e trombo risolto, vi vorrei chiedere: a] ritenete possa esserci relazione tra gli episodi? b] ritenete che con un programma di allenamento a secco con balzi possa essere ridotta la probabilità che si ripeta? c] ritenete che la causa scatenante possa essere stata la compressione del gambaletto dello scarpone da sci sui gemelli? d] ritenete che possa da subito nuotare ed andare in cyclette oltre a camminare e] ritenete che una volta 'sciolto' il trombo, dopo verifica con ecodoppler, possa subito riprendere a sciare ed a correre? Grazie in anticipo Distinti Saluti --------

Gentile Signore, in merito ai suoi quesiti è ragionevole ipotizzare una correlazione tra gli episodi, come pure quale possibile causa (o concausa)la compressione del gambaletto, soprattutto se vi è una predisposizione. In merito poi alla efficacia preventiva di un allenamento a secco con balzi e alla possibilità di riprendere con la scomparsa del trombo riteniamo purtroppo di dover rispondere negativamente ad entrambe mentre è consigliabile per due o tre mesi dalla risoluzione ecografica praticare solo nuoto e/o ciclismo. Infatti per il suo problema sono da ritenersi indicati nuoto e ciclismo, mentre sono controindicati a titolo esemplificativo corsa, sci, palestra con carichi impegnativi e attività con balzi e similari.

Salve, ho 45 anni e sono stato operato alla mitralica"una plastica"e ho recuperato completamente. Sono uno sportivo da sempre e vorrei rigiocare a calcio ,ho fatto tutte le visite e risulto idoneo, ma al momento della firma del certificato mi rimandano dal mio cardiologo per fare l'holter e la prova da sforzo, che ho già fatto. La mia domanda è questa:da voi ci sono persone operate alla mitralica a cui avete fatto l'idoneità sportiva? Ringrazio e attendo risposta.

Gentile Sig. -------,in base alle sue informazioni posso dirle che in linea generale sarebbe opportuno un controllo annuale con il test ergometrico massimale e un ecocardiocolordoppler. Nella nostra esperienza peraltro valutiamo anche il tipo di intervento, i materiali usati e l'eventuale terapia. Comunque i soggetti resi idonei si sottopongono a controlli supplementari periodici. Cordiali saluti

Salve potrei sapere se si può essere idonei a fare calcio a livello agonistico nonostante si abbia subito un intervento di nefrectomia?? Risultano anche atleti trapiantati ( klasnic) ke praticano calcio, ma sulla rete risultano opinioni discordanti in proposito...

Gentile signore, in effetti le opinioni sono discordanti, ma l’orientamento prevalente (anche nel nostro Istituto) è di non concedere l’idoneità per il rischio intrinseco di un trauma in corso di allenamento o partita che potrebbe compromettere il rene residuo. Distinti saluti

Carissimo dottore, voglio avere delle notizie dettagliate sulla risoluzione del mio problema. Circa 6 anni fa mi sono operato di LCA dx in ragazzo di 36 aa sportivo, ho ripreso a fare sport dopo qualche anno e calcio precisamente, me ne sono accorto che il mio ginocchio non era stabile e poi mi gonfiava spesso arrecandomi dolore,giocavo sporadicamente,ma a fine partita dolori al ginocchio e disturbi all'articolazione, sono andato da uno specialista perché durante una partita di calcio il ginocchio mi ha ceduto arrecandomi dolore, mi sono fatto una rmn di controllo accertandomi che avevo una meniscosi, mi sono operato un anno fa con asportazione del menisco, ora a distanza di un anno,durante allenamento il ginocchio dx non mi fa male, però quando finisco il ginocchio è sofferente, devo precisare che lo specialista mi ha detto che lo sport che devo evitare e proprio il calcio, potrei avere qualche delucidazione a proposito e qualche consiglio utile, grazie

Gentile Sig. -------- Quando un atleta subisce un intervento di ricostruzione del LCA e di meniscectomia è predisposto ad andare verso una gonartrosi più precocemente rispetto al normale. Anche la biomeccanica del ginocchio non è più la stessa rispetto a prima della ricostruzione. L'unico consiglio che le posso dare è di giocare solamente se riesce a prepararsi molto bene atleticamente (compreso il lavoro di potenziamento del quadricipite in palestra), altrimenti la pratica del calcio è dannosa nel suo caso. Non ci sono problemi per il nuoto ed il ciclismo. Cordiali Saluti

Mio figlio, calciatore diciassettenne, ha sempre avuto l'idoneità fisica, di recente di mia iniziativa gli ho fatto eseguire un ecocardiogramma che ha rilevato minimo rigurgito, ventricolo sinistro nella norma, valvola tricuspide. I cardiologi mi hanno assicurato che l'anomalia è rilevabile solo con questi strumenti cosi sofisticati, e che molti sportivi non sanno neanche di avere perché mai fatto questo esame. Il ragazzo secondo il loro parere può svolgere attività agonistica ma alla prossima visita io voglio portare il referto e rischiare anche la non idoneità. Il problema è questo,se mio figlio corre dei rischi non deve giocare,ma se è un fatto solo di medicina-legale io vorrei aiutarlo ad ottenere.

Gentile Sig. ------------- siamo d’accordo con i cardiologi. L'anomalia rilevata se come mi sembra di capire è emodinamicamente non significativa non ha alcun rilievo. Cordiali saluti

Gentile Dott. Califano, intanto La ringrazio molto per la pronta risposta che mi tranquillizza molto. Approfittando della Sua gentilezza vorrei esporle il problema più dettagliatamente: quello che mi viene “contestato” è il fatto che la misura, seppur nei limiti superiori della norma, nel precedente ecocardiogramma del 2006 era inferiore (32mm) e quindi è in atto un processo degenerativo che pregiudica l’idoneità agonistica. Eventualmente, seppur residente a ---------------------, potrei effettuare la visita per l’idoneità (ed eventuali accertamenti successivi) presso il Vostro centro ? Nel ringraziarLa nuovamente porgo cordiali saluti

Gentile Sig. -------------, l’ecocardiogramma è un esame “operatore dipendente” e quindi suscettibile di sovra o sottovalutazioni, soprattutto nelle misurazioni. Peraltro la differenza da lei riportata è notevole e per quanto prima detto mi verrebbe da chiedere se l’operatore dei due esami è lo stesso: ciò detto può senz'altro effettuare la visita da noi e gli eventuali ulteriori esami. E’ chiaro che considerata la differenza di misure oltre alla visita “di base” senz'altro dovrebbe effettuare da noi quello che definiamo “il secondo livello cardiologico” (ECO, TEM al Ciclo ed eventuale Es. Holter) dopo di che si potrà meglio definire la situazione. Cordiali saluti La non idoneità dura un anno (fatto salvo il ricorso alla Commissione regionale di appello che può modificare il giudizio. Per il resto può fare da noi tutto in giornata tranne l’eventuale esame Holter che deve essere portato per 24 ore, ma che potrebbe fare nel caso anche a casa sua. Cordialmente

Buongiorno, sono un cicloamatore (ex maratoneta) agonista romagnolo. Nell’eco-cardiogramma relativo alla visita presso la Medicina dello Sport di --------------- mi è stato diagnosticato un anulo-ectasia aortica (spessore 36 mm) con funzioni valvolari normali. Questo ha comportato la non-idoneità allo sport agonistico. Il medico sportivo mi ha detto che potrebbe rivedere la decisione se un cardiologo gli certificasse la non pericolosità della patologia, come posso fare??

Gentile Sig. ------------, se la misura della radice aortica è quella da lei segnalato (36 mm) si tratta di un valore ai limiti superiori della norma, ma non per questo patologico.. In conseguenza a nostro avviso (ribadisco se questa è la situazione) non esistono controindicazioni allo svolgimento di attività agonistica. Cordiali saluti

Lo scorso settembre ho avuto unaTVP poplitea dx da fattore V Leiden. A breve terminerò la terapia a base di eparina. Ho ripreso già a correre, ritenete possibile il rilascio cert. agon. podismo?

Gentile Sig. -------,in base a quanto da lei riportato, le consigliamo di effettuare un consulto specialistico preliminare alla visita di idoneità agonistica. A Firenze è operativo il Centro Trombosi presso l'Ospedale di Careggi, diretto dalla Prof.ssa Abbate. Ciò è importante per un inquadramento clinico e per una eventuale terapia, e per il rilascio di una certificazione che attesti che non sussistano controindicazioni alla pratica sportiva. Con questa certificazione e tutti gli esami eseguiti potrà accedere al nostro Istituto per una visita medico sportiva che in assenza di altre problematiche dovrebbe consentirgli di ottenere l'idoneità. Distinti saluti

Egr. Professore, sono un maratoneta di 46 anni e, nel corso degli ultimi anni sono stato sottoposto a regolari controlli per il rilascio del certificato medico agonistico tramite cicloergometro presso il -------------------------- con il Prof.---------, dove mi è stato regolarmente rilasciato. Ultimamente, viste le morti improvvise accadute a podisti, mi sono sottoposto a esame di Ecocolordoppler dal quale non si evidenziava chiaramente se la valvola aortica fosse bi o tricuspide. Allora ho effettuato un eco-color-doppler transesofageo dal quale è risultato: valvola aortica tricuspide con lembi simmetrici continente. il bulbo aortico lievemente dilatato ( a livello dei seni valvolari 43 mm) per normalizzarsi alla giunzione sinotubolare 36 mm. Arco aortico ed aorta toracica discendente di calibro regolare. Valvola aortica continente. Valvola mitrale di normale morfologia con trascurabile insufficienza. Il certificato mi scade a marzo. La domanda è se potrò ottenerlo, fatti salvi i valori pressori sotto sforzo?

Gentile Signor---------------, nello scusarmi per il ritardo nella risposta, premesso che evidentemente non posso esprimermi su una idoneità sulla base di una valutazione "virtuale", nondimeno il rilievo di un bulbo aortico lievemente dilatato soprattutto se in presenza di alterazioni della pressione (non è chiaro se lei è un iperteso) inducono senz'altro ad una maggiore cautela, che non esclude la idoneità semmai con controlli più ravvicinati. Distinti saluti

Buongiorno Dott Califano, innanzi tutto la ringrazio per la risposta. Però non sapendo rispondere in modo esaustivo alle sue domande, mi permetto di allegarle gli elettrocardiogrammi che ho fatto. L'unica risposta che Le so dare, in merito a giramenti di testa, mi è capitato recentemente nel mese di Agosto a --------- con il grande caldo, mentre correvo ho avuto un momento in cui mi girava la testa( la temperatura era di 30 gradi) mi sono fermato e per qualche attimo non sono riuscito a coordinare bene i il movimento della mano destra. Mi sono riposato qualche minuto e poi ho proseguito di passo verso casa. Nel ringraziarla per l'attenzione che mi dedica, La saluto cordialmente.

Gentile Sig. ------------, abbiamo visionato la sua documentazione dalla quale si evince che : a nostro avviso l’asportazione del linfonodo non dovrebbe comportare particolari rischi in quanto presumiamo sia effettuata ambulatorialmente; Il quadro che risulta dagli esami da lei effettuati è conseguenza dell’iper allenamento. In conseguenza le consigliamo di ridurre i carichi di lavoro. Cordiali saluti

Buona sera, penso che l'esperienza che sto vivendo possa essere argomento di interesse pubblico. Ho 62 anni e da 22 che corro a piedi, sono un appassionato maratoneta con 48 maratone disputate di cui 1 nel deserto giordano di 168 km in auto sufficienza. Le mie prestazioni sono amatoriali, la migliore in 3'28' a 50 anni. Oggi a causa ti un tumore alla postata ho dovuto rallentare la mia attività agonistica e di conseguenza il tempo sulla maratona è all'incirca 4'30 minuti. Comunque non desisto e ogni anno mi sottopongo alla visita medica sportiva per avere l'idoneità a partecipare alle maratone. Ultimamente dovevo subire un intervento chirurgico per l'asportazione di un linfonodo, negli esami che precedono l'intervento il cardiologo mi dice che non può intervenire causa la mia frq molto bassa, a prima mattina è di 36/38 battiti, decide di mettermi un Hoiter x 24 ore addirittura di notte ha segnato un picco minimo di 28 battiti. Preoccupato di tutto questo decide di non operarmi se prima non mi mette un pacemaker esterno e dicendomi di sospendere le mie corse. A nulla è valsa la mia raccomandazione di essere uno sportivo praticante, attualmente sono sui 190 km mensili. A questo punto potete capire il mio stato d'animo, io comunque corro, proseguo i miei allenamenti. Gradirei sentire un Vostro parere. Nel ringraziarvi per l'attenzione che vorrete dedicarmi, vi saluto cordialmente.

Gentile Sig. -----------, per esprimere un parere (che ovviamente non è assimilabile ad un consulto) mancano alcuni elementi quali la tipologia di ritmo cardiaco riscontrato durante la bradicardia, se c'erano alterazioni della conduzione atrioventricolare e se si di che di tipo, se ha mai avuto svenimenti, vertigini o offuscamento del visus. Cordiali saluti

Mio figlio, di 11 anni ,frequenta la scuola calcio in forma agonistica (3 allenamenti settimanali più partitelle varie).Dopo una ecografia al cuore, gli è stata riscontrata, da parte del medico autore dell'esame, un' anomalia presente sin dalla nascita e cioè la presenza di valvola bicuspide e non tricuspide come di norma. Secondo il medico è consigliabile che non svolga alcuna attività agonistica. Cosa ne pensate? Che carico può sopportare il cuore in presenza di una simile anomalia? Grazie anticipatamente per la vostra attenzione

Gentile Sig. -------, se il problema è solo la valvola aortica bicuspide in assenza di altre alterazioni cardiache anatomiche ed elettriche questa non costituisce una controindicazione allo svolgimento di attività sportiva a livello agonistico. E' tuttavia vero che la bicuspidia aortica rispetto alla valvola aortica normalmente tricuspide predispone a sviluppare nel corso degli anni patologia valvolare aortica (stenosi o insufficienza) e patologia della radice aortica e dell'aorta ascendente ed è quindi opportuno eseguire controlli ecocardiografici periodici (ogni 2 - 3 anni) per riscontrare eventuali variazioni del quadro. Cordiali saluti

Buongiorno, sono un cicloamatore (ex maratoneta) agonista romagnolo. Nell’eco-cardiogramma relativo alla visita presso la Medicina dello Sport di ---------------- mi è stato diagnosticato un anulo-ectasia aortica (spessore 36 mm) con funzioni valvolari normali. Questo ha comportato la non-idoneità allo sport agonistico. Il medico sportivo mi ha detto che potrebbe rivedere la decisione se un cardiologo gli certificasse la non pericolosità della patologia, come posso fare??

Gentile Sig. ---------, se la misura della radice aortica è quella da lei segnalato (36 mm) si tratta di un valore ai limiti superiori della norma, ma non per questo patologico. In conseguenza a nostro avviso (ribadisco se questa è la situazione) non esistono controindicazioni allo svolgimento di attività agonistica. Cordiali saluti

Sono un giovane collega medico, grande appassionato di ciclismo (MTB) che pratico a livello agonistico da 5 anni con ottimi risultati (40 gare vinte).Circa un mese fa, facendo un eco cardiaco per il controllo del mio "cuore d'atleta" mi hanno riscontrato un lieve jet da rigurgito sistolico mitralico(con normale morfologia degli apparati valvolari) senza significato emodinamico( circa 2 anni fa,altro cardiologo, non lo aveva riscontrato), e una lieve insufficienza tricuspidale con PAP normale. I vari cardiologi consultati mi hanno detto che piccoli jet sono abbastanza frequenti negli atleti (Ipercardiovolume). Vorrei un vostro parere in merito,visti i vostri vari studi condotti su atleti.Le dimensioni cardiache sono Ventricolo sx diast. 60 mm;Ventricolo sx s ist. 38 mm; Setto interv. 12 mm; parete post 11 mm; E.F. 65%; Atrio sx 36 mm; Atrio dx 34 mm; Ventricolo dx 28 mm; Aorta 30 mm.Normale funzione miocardia ventricolare all’analisi con Doppler Myocardial Immaging. Ecg:ritmo sinusale a frequenza di 40 b/min'.Tracciato nei limiti della norma, Età 27 anni altezza 185 cm, peso 73 Kg. N.B. eseguendo l'ecocardio sotto sforzo il rigurgito mitralico non è più visibile al doppler!!!! Non cerco una diagnosi, ma le scrivo solo per sapere la sua esperienza in merito, visto che trattate spesso grandi ciclisi.

Caro collega --------, ho visionato la tua mail con il nostro responsabile di cardiologia e siamo entrambi d’accordo che il tuo quadro è compatibile con l’allenamento e ovviamente con l’idoneità, tanto più con un eco stress negativo. Pertanto, nel ringraziarti per le tue attestazioni di stima, ti auguro un buon proseguimento delle tue attività, professionali e sportive. Cordialmente

Ringraziandovi anticipatamente per la disponibilità vorrei chiedervi gentilmente di rispondere ad alcune mie domande inerenti un problema che mi turba parecchio. Mi chiamo --------------, 26 anni, e anche se amatore pratico sport assiduamente da 5 anni. Gioco a calcio saltuariamente, partecipo a maratone (la mia vera passione) ed ho una frequenza di allenamenti pari a 60 km settimanali.(Corro i 10 km in 38 min.) Mi alleno con cardio-frequenz. e dispongo di tabelle di allenamento mirato specie in periodo pre e agonistico. Ho battito cardiaco 38 - 40 ad assoluto riposo. Passo velocemente al problema. Durante un paio delle sporadiche partite di calcetto, in alcuni sforzi massimali ho avvertito una stranissima tachicardia (il fastidio mi è capitato 3 volte in un anno e ho la media di 1 partitella settimanale) con i seguenti sintomi: battito velocissimo come se andasse a vuoto della durata di 3-4 minuti circa. Alcuni giorni fa invece mi è capitato mentre correvo (per la prima volta) a ritmo aerobico (150 battiti) e, dopo essermi fermato terrorizzato, ho guardato il mio cardiofrequenzimetro. La tachicardia mi è durata un minuto e la frequenza cardiaca è schizzata a 180 battiti per arrivare ad un picco di 209; il tutto senza avvertire capogiri o altro. Passato il minuto di disagio questa strana aritmia è scomparsa e il ritmo è ripreso regolarmente(quindi passo da questa velocità assurda a 90-100 battiti).Chiaro che all'insorgere del disturbo mi fermo spaventato. Premetto che ho uno zio cardiologo(ma credo molto ottimista!!!) che mi ha sottoposto a elettrocardiogramma e test da sforzo non trovandomi nulla di anomalo. Inoltre per l’idoneità agonistica ho tenuto una visita alla medicina dello sport della struttura ospedaliera del mio paese (Bari) e ho chiesto una consulenza in merito al mio problema al direttore del centro. Anche lui mi ha detto che non ho nulla di anomalo a livello cardiaco e che la tachicardia può dipendere dall’over training. (Non nascondo che una coincidenza particolare è quella della tachicardia associata ai carichi di allenamento massicci in alcuni periodi della stagione in cui mi sento anche provato psico-fisicamente). Scusandomi per quanto mi sono dilungato vi chiedo gentilmente di potermi dire se il mio problema può essere di carattere patologico, se deve essere approfondito con altri esami e soprattutto se posso continuare a fare sport. So benissimo che due consulenze(medico sportivo e mio zio cardiologo) dovrebbero tranquillizzarmi ma ci sarà pure una causa scatenante la tachicardia. Il “non hai nulla” di patologico è un affermazione positiva ma per un amante dello sport (immaginate per un fondista) fermarsi per 2 minuti per aspettare che il “motore si raffreddi” non è bello e non ti fa continuare l’allenamento in maniera spensierata. Ringraziandovi immensamente vi porgo i più distinti saluti.

Se il tracciato ECG di base non ha anomalie di conduzione AV (leggi preeccitazione) se il test ergometrico è normale e le altre indagini cardiologiche negative, non è facile attribuire un significato ad episodi di cardiopalmo peraltro brevissimi e autolimitanti che possono prefigurare Tachiaritmie sopraventricolari spesso sostenute dall’overtraining. Quindi, accertati i “se” concordiamo con l’ipotesi dei colleghi di Bari. Distinti saluti

Sono un podista della categoria amatori, tesserato con una società sportiva di Cosenza. Ho 51 anni e mi alleno prevalentemente per correre la maratona. Durante un controllo ergometrico sotto sforzo, effettuato nel mese di giugno, è stato riscontrato un sottoslivellamento del tracciato elettrocardiografico a soglia elevata, (240 watt), che ha indotto i sanitari a prenotare una scintigrafia miocardica sotto sforzo. Nell'effettuare questo test presso il reparto di medicina nucleare dell’ospedale di Cosenza, al momento dell’inserimento dell’ago in vena ho avuto una crisi di natura probabilmente vagale, con arresto cardiaco (in passato mi è successo altre volte di svenire per prelievi ematici e di riprendermi sempre spontaneamente). I medici dell’ospedale cosentino sono intervenuti con un massaggio cardiaco e, dopo essermi ripreso, mi hanno trattenuto in osservazione per tre giorni effettuando un Holter al fine di monitorare la frequenza cardiaca nelle 24 ore che non ha evidenziato alcun problema, se non la bradicardia dovuta all'attività sportiva che svolgo (a riposo 40-45 battiti al minuto). Quindi sono stato dimesso con l’indicazione di fare la scintigrafia cardiaca sotto sforzo, di assumere una cardioaspirina da 100 mg al giorno fino alla data di effettuazione della predetta prova e di non sostenere sforzi intensi in attesa di conoscere il risultato. La scintigrafia mi è stata prenotata per il giorno 4 agosto, ma nel frattempo, poiché sono iscritto alla maratona di S. Sebastian, valevole per il campionato del mondo master e in calendario per il 3 settembre, continuo ad allenarmi regolarmente 5 volte a settimana, effettuando due medi, le ripetute, (che ho sospeso per un periodo di tre settimane), il ritmo gara e il lungo.La domanda che pongo è la seguente: può un sottoslivellamento del tracciato elettrocardiografico non essere indicativo di problemi di natura ischemica in un soggetto ben allenato? Ovvero, tale dato potrebbe non essere così significativo per un individuo che pratica lo sport a livello intenso? Possono i parametri di riferimento essere diversi tra sportivi e cosiddetti sedentari? So bene che nessuno può darmi garanzie assolute sui rischi che corro continuando ad allenarmi, ma vi chiedo almeno di fornirmi qualche dato tranquillizzante, oppure che mi diate dell’incosciente così come mi definiscono alcuni amici podisti e non. Ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrete darmi e porgo distinti saluti.

In relazione alla sua domanda: Spesso le alterazioni della ripolarizzazione compaiono nell’ECG basale, tale che il dato non è specifico . Il tracciato dei podisti è spesso con caratteristiche che lo rendono simili ad un tracciato ischemico. In tali casi una scintigrafia miocardica fornisce importanti elementi diagnostici soprattutto in presenza di accertati fattori di rischio. Nel suo caso, conoscendo solo la sua età e nient’altro, comunque sembra indicato tale esame. In merito infine alla perdita di coscienza durante il test ergometrico,è plausibile la genesi vaso vagale. Quindi esistono ragionevoli elementi di tranquillità che potranno essere confortati dall’esito della scintigrafia. Distinti saluti

Gentile Direttore, mi chiamo ---------------(1960), e ho praticato il podismo da agonista fin dall'adolescenza pur essendo affetto dalla nascita da una bicuspidia aortica che non mi ha dato problemi fino al 2000. Gli accertamenti annuali che facevo hanno cominciato a mostrare una dilatazione dell'aorta ascendente che mi ha portato all'interruzione dell'attività e nel novembre 2003 ad un intervento di sostituzione valvolare e del tratto ascendente dell'aorta. Dopo una ripresa rapida, a distanza di un anno, tutti gli accertamenti sono più che soddisfacenti ed io ho ripreso, con l'autorizzazione del cardiologo,la mia attività di podista. A suo parere, potrei avere l'autorizzazione all'attività agonistica? La saluto cordialmente

Gentile Signor ------------,la risposta al suo quesito non è così semplice. Infatti, preliminarmente occorre avere tutte le informazioni tecniche sulla valvola impiantata e sulla terapia eventuale. Quindi occorre senz'altro un ecocardiocolordoppler e una prova da sforzo massimale, dopodiché si potranno trarre le opportune valutazioni. Distinti saluti

Salve, ho 29 anni e sono disperato. Pratico sport da sempre, ed anche se a livello amatoriale, l'ho sempre preso sia come un elisir per vivere meglio sia come una sfida con me stesso per valutare i miei limiti. Peso 85kg x 180 cm con una muscolatura ben distribuita, ed ho sempre effettuato controlli medici: ECG sotto sforzo ed esami del sangue, sia per scrupolo ma anche perché la mia professione di militare mi porta a subire controlli periodici approfonditi. Da circa quattro mesi non effettuavo più nessuna attività sportiva ed ho cominciato ad accusare frequenti extrasistole (asintomatiche se escludo la percezione del battito ectopico a livello toracico). Ho effettuato un ECG Holter di 24h. Risultato: Normale conduzione atrio-ventricolare con due episodi di blocco A-V di 2° grado tipo Mobitz 1. Il più lungo di 2,26 sec. L'evento si è verificato in mattinata durante il sonno con una frequenza cardiaca di 59 BPM. La FC minima è stata di 44 BPM, quella massima di 162 BPM durante uno sforzo programmato di 10 minuti. Sotto sforzo nulla di anomalo. Ho effettuato esami ematochimici (tiroide, emocromo,ecc.) negativi. Non ho assunto alcun tipo di farmaco se non la semplice aspirina di cui ne faccio largo uso. Non ho mai assunto sostanze stupefacenti e dopanti. Nel frattempo mi hanno consigliato di non esagerare con la corsa e di ripetere l'holter tra un mese. Non mi hanno detto cosa mi aspetterebbe nel caso l'evento si ripetesse, forse per non allarmarmi. Le mie domande sono: - può essere stato un episodio sporadico? - se si dovesse ripetere dovrò dire addio alla corsa? - se dovessi impiantare un pacemaker dovrò dire addio alla corsa? - C'è una terapia non invasiva? - esiste un centro all'avanguardia di medicina dello sport dove effettuare test approfonditi, che non sia il semplice ecg? (es. uno di quei centri frequentati da atleti di alto livello). - vorrei un parere grazie anticipatamente

Può stare tranquillo perché il pacemaker non si impianta per il disturbo da lei segnalato, che solitamente è sostenuto da un ipertono vagale esaltato dalla pratica sportiva. Pertanto le consigliamo di rallentare l'attività, non abusare di aspirina (anche se non è correlata al Blocco). Per una valutazione approfondita sarebbe necessario completare le indagini con un Test da sforzo max (necessario valutare la fase di recupero), che volendo può eseguire anche presso il nostro Centro. Dall'esito di tale esame potrà scaturire una valutazione più completa. Distinti saluti

Può effettuare attività agonistica un atleta di 50 anni che casualmente ha riscontrato lieve ipertensione arteriosa ad Holter pressorio? I valori riscontrati sono:150/100 Potrebbe essere necessario l'uso di terapia farmacologia? E se si,quale.

Gentile Signore, la valutazione dell'ipertensione nello sportivo viene effettuata con alcuni approfondimenti tesi a valutare non solo l'entità della stessa, ma anche eventuali danni secondari ad altri organi e o apparati da questa indotta. Dopo di che la decisione di instaurare o meno una terapia farmacologica e/o fisica e (allenamenti personalizzati) viene di solito presa (almeno in questo Istituto) in accordo con il medico curante. Tutto ciò non preclude in linea di principio anche il rilascio di una idoneità agonistica, che comunque va valutata caso per caso e se concessa prevede di norma controlli più serrati (inferiori all'anno). Distinti saluti

Contatto la Vs. Spett.le Associazione per il seguente motivo: prendendo spunto dai tragici casi di decessi di sportivi dilettanti sui campi di gioco, mi chiedo quale significato abbia il rilascio del certificato di idoneità all'attività sportiva dilettantistica non competitiva? (così , mi pare, sia la denominazione corretta). Parlando chiaro, in genere il certificato viene rilasciato a seguito di una visita molto approssimativa (e a volte neanche di una visita). Per cui: 1.Tale visita di certo non approfondisce eventuali rischi per il praticante e quindi perde la sua funzione preventiva; 2. La visita ha un costo di alcune decine di euro; 3. il medico, qualora lo sportivo dilettante subisca dei danni dall'attività sportiva (nei casi limite, la morte), difficilmente avrà una qualche responsabilità a riguardo. In base a queste mie personali premesse, mi e Vi domando: non sarebbe più utile e conveniente finirla con questi ridicoli certificati? Si risparmiano un po' di euro e la prevenzione della nostra salute di sportivi non cambia di una virgola.semmai promuoviamo la "cultura" di un check-up annuale completo. Sarebbe molto più utile e scientificamente più serio. Mi piacerebbe avere opinioni e/o risposte su questo argomento. Grazie. Distinti saluti

Gentile Signore, lei pone un problema molto interessante che richiede un approfondimento maggiore di una e-mail. In sintesi: che la prevenzione sia necessaria, lo conclude anche lei parlando di un check up annuale. La visita per la certificazione di idoneità non agonistica, almeno per quanto riguarda questo Istituto, non è approssimativa ma effettuata applicando lo stesso protocollo di esami della visite per idoneità agonistiche dello stesso sport. Nella nostra esperienza esiste una casistica variabile tra il 7 e il 10% di soggetti visitati che necessitano di ulteriori approfondimenti diagnostici, il che valida quindi lo screenig di base. Il medico sportivo, nel rilasciare il certificato (non dimentichiamolo è un certificato medico legale) assume tutte le responsabilità conseguenti penali e civili, nel caso si dimostri una sua non osservanza nell'applicazione dei criteri di "scienza e coscienza". Il costo della visita è estremamente contenuto proprio per la rilevanza sociale (è l'ultimo screening di massa, una volta cessato il servizio di leva e scomparso il medico scolastico) e sicuramente inferiore a quello di un check up (che poi sarebbe tutto da definire...) annuale. Infine i decessi, spesso sono imputabili a situazioni in cui gli atleti purtroppo non si sottopongono ad alcuna visita, evadendo un obbligo ritenuto (a torto) inutile... Distinti saluti

Sono un medico nonché dirigente di una piccola società sportiva in Monza. Alcuni giorni fa ci siamo trovati ad affrontare una situazione imbarazzante: un nostro ragazzo del' 92 che per la prima volta è stato sottoposta a visita per l'attività sportiva agonistica, se la è sentita negare in quanto monocolo. Un occhio ha una subatrofia congenita del nervo ottico ... Intuibili le ripercussioni... Chiedo: i termini di legge e gli eventuali articoli che la riguardano (su richiesta dei genitori), e se questo mi costringe a non poterlo far entrare in palestra: Cordialmente

Chiedo scusa ma non ho compreso se mi chiede i termini di legge in merito al giudizio di non idoneità. In tal caso non esistono termini di legge, ma una valutazione del medico visitatore che esprime il giudizio in base alle linee guida e alla sua esperienza. Avverso tale giudizio può essere presentato ricorso alla Commissione regionale di appello. Se invece si riferisce al divieto di entrare in palestra, poichè il certificato di idoneità agonistico copre non solo l'evento gara ma anche gli allenamenti, esiste una precisa responsabilità penale e civile del Presidente della Società che faccia allenare o gareggiare un atleta sprovvisto di certificato. Per i riferimenti può esserle di aiuto consultare il nostro sito alle pagine sulla normativa. Cordialmente

Ringrazio per l'attenzione e la cortesia accordatami. Tutto chiaro per i rapporti tra atleta e società. Se posso ancora permettermi vorrei un suo parere personale sull'argomento. Il bambino è in buona salute e presenta solo questa anomalia congenita. Un occhio è non vedente per una atrofia del nervo ottico. Il visus dell'occhio adelfo è di 10 /10 naturali e l'occhio non presenta alcuna anomalia. Considerata anche la possibilità di poter giocare con una maschera protettiva obbligatoria, è plausibile chiedere una rivalutazione del caso ricorrendo alla Commissione regionale. Fermo restando che ho la massima stima del medico sportivo a cui sono grato per avermi evidenziato il caso e che l'ultima cosa che vorrei fare è creare un problema a un collega. Distinti saluti

Nella nostra esperienza, nella situazione descritta, non siamo propensi a concedere l'idoneità per sport dove il rischio di contatti traumatogeni è plausibile ( e il calcio è tra questi). Ciononostante ritengo che una valutazione "super partes" della Commissione possa essere dirimente e costituire anche un valido precedente sia in caso di rinnovato diniego, che di ribaltamento del giudizio. Cordialmente

Gentile Direttore, Le inoltriamo l'esito dell'esame fatto a ns.figlio di 17 anni, sport praticato calcio) al quale sono state riscontrate delle extrasistole aumentate rispetto allo scorso anno. L'esame ecocardiogarafico risulta nella norma mentre l'holter riporta questo:Ritmo sin. 69/m interrotto da discreto num. di ectopie s.v. (>2000:singole+qualche coppia) e bev. (>3000:non r/t). (freq. max 175/m.h.15,27:durante att.sportiva--38/mh.02,47--fisolg.variaz.circadine) numerose (seppur brevi) fasi caratterizz. da aspetti ecgr.indicativi di dissociaz. a-v-(di tipo isometrica:in corso di fasi di bradic.) con battiti di fusione e cattura ventric. max intervallo rr=2,175 sec. non variaz. tratt st-t con carattere di ischemia transitoria. nessun disturbo segnalato in diario della giornata. Con questo esisto possiamo sperare che, tenendo conto del periodo intenso in cui l'esame è stato fatto, possa esserci un cambiamento in positivo? Se no, il ricorso alla commissione regionale ci può dare buone possibilità? Confidando in un consiglio inviamo. Cordiali saluti.

Gentili signori, il quadro da voi prospettato è senz'altro sfavorevole ai fini di una valutazione di idoneità sportiva agonistica. Il ricorso, se interpretato come una ulteriore consulenza, ha senz'altro un suo senso, ma le linee guida in materia sono in questo caso sfavorevoli. Distinti saluti

Spettabile Istituto, sono reduce da un trattamento laser retinico in prevenzione al distacco. Posso continuare gli allenamenti col sacco della boxe? O debbo praticare solo sport anaerobici? Grazie.

Senz'altro sono da evitare sport potenzialmente traumatici. Distinti saluti

Gent.mo Dottore mi chiamo ------------- e mi permetto di scriverle per avere una consulenza per me importante. Premetto che io gioco a calcio a livello agonistico-dilettantistico ed ho un problema. Durante un allenamento poco più di un anno fa ho avuto un episodio di tachicardia sopraventricolare, sono stato portato in ospedale ed ho fatto tutti gli esami del caso da cui non sono risultati problemi cardiaci. Non contento e considerando il fatto che ho ripreso a giocare a calcio ho fatto gli stessi esami in altri due centri diversi(ECG-holter, ecocardiogramma, prova da sforzo che ripeto ogni anno dall’età di 10 anni ora ne ho 25) e tutto è stato negativo però io continuo ad accusare degli episodi di extrasistole(dovute secondo i medici ad ansia)e in alcuni casi altre due volte dal primo episodio di tachicardia. Ora vorrei sapere a cosa vado in contro se mi si verifica un nuovo episodio di tachicardia durante l’allenamento o la competizione e se c’è qualche rimedio che posso adottare per risolvere il problema, visto che non sono più tranquillo quando gioco. Non mi dica che non devo più giocare perché è stato un pensiero che ho fatto anch’io ma che ho scartato a priori perché innanzitutto non devo farmi sconfiggere dalla malattia(presunta) e in secondo luogo non mi sento un invalido(con tutto il rispetto per loro). Distinti saluti attendo sue notizie.

Gentile Signore, dal suo racconto emergono due problematiche: la tachicardia sopraventricolare, se è unico episodio non richiede altre indagini, ma se si dovesse ripetere, rende opportuna l'esecuzione di esami più approfonditi (es. studio elettrofisiologico) per poter stabilire i necessari interventi. Le extra sistoli: non si comprende di quale tipo siano (ventricolari o sopraventricolari) come si comportano durante sforzo etc... Per definire ciò è opportuno almeno un T.E.M. (Test Ergometrico Massimale) al cicloergometro o tappeto. Infine non deve sentirsi invalido, ma certamente deve effettuare tutte le necessarie indagini per escludere qualsiasi ragionevole dubbio di rischio nella pratica di attività sportiva. Distinti saluti

Dalla tac e dalla risonanza magnetica effettuate per un continuo mal di schiena sono emerse tre ernie: L3-L4 calcificata,L4-L5 asportata e L5-S1 ancora piccolina.Il neuro chirurgo ha deciso l'intervento l'anno scorso dell' ernia L4-L5 (e ha deciso di non procedere alla rimozione della L5-S1), perché l'ernia aveva già compresso la derivazione nervosa compromettendo il muscolo tibiale (drastica inabilità del piede) e la flessione dell'alluce del piede dx. A distanza di un anno ho recuperato moltissimo per il muscolo tibiale, circa 70% della mobilità. Però per la flessione dell'alluce non ho recuperato molto (credo che recupererò al massimo un 50%). Prima dell'operazione effettuavo 2 volte alla settimana delle brevi corse campestri non competitive di ca 40 minuti. Ora mi sento così invalidato nel non praticare più questo sport che amo tantissimo. Ho 50 anni e sono un tipo dinamico e giovanile e non vorrei assolutamente fare vita sedimentaria. Ho cominciato ad effettuare delle camminate di ca 2 ore e ora vorrei rimontare sulla bici mountan-bike e fare delle piacevoli passeggiate su dei percorsi non particolarmente sconnessi. Cosa ne pensa dottore? È possibile? Avete dei casi come il mio che hanno ripreso a correre con i dovuti accorgimenti, senza danneggiare ulteriormente la colonna? Potrei effettuare del nuoto, disciplina caldamente consigliata per queste patologie, ma se è possibile preferirei stare all'aria aperta. Chiudo la lettera ringraziandola per l'attenzione che mi presta. PS: eventualmente mi segnali qualche centro a cui posso rivolgermi nella provincia di Bergamo.

Gentile signore,mi dispiace deluderla, ma purtroppo ritengo che sarebbe azzardato da parte sua praticare corsa e/o mountain bike. Condivido pienamente il parere di chi le ha consigliato il nuoto. Distinti saluti

Mi permetto di disturbarla per sottoporle un quesito. Ad soggetto di sesso femminile di anni 13 è stato rilasciato un certificato di idoneità alla pratica agonistica della pallavolo. Successivamente alla ragazza è stata diagnosticata "instabilità di spalla multidirezionale bilaterale ". Secondo la sua esperienza, la sussistenza di questa patologia è elemento sufficiente per dichiarare la non idoneità del soggetto alla pratica agonistica della pallavolo? In secondo luogo, il medico dello sport, non avrebbe dovuto accorgersi dell'esistenza della detta patologia ( che mi si dice essere congenita)? Da ultimo, aver effettivamente praticato da agonista lo sport suddetto può essere la causa delle lesioni al cercine glenoideo ed al legamento glenoideo che sono state riscontrate, mediante RMN, alla spalla dx? Ringrazio anticipatamente e invio cordiali saluti.

Gentile Avvocato, il quesito da lei posto, alquanto articolato, necessita di un approfondimento diverso da una e-mail, tanto più se posto da un legale e presumibilmente in costanza di qualche elemento di contestazione sull'operato di altri colleghi. Pertanto mi dispiace di non poterla esaudire, restando a disposizione per una valutazione che non può non tener conto evidentemente anche di tutti gli altri ulteriori elementi di conoscenza del caso specifico. Cordiali saluti

Salve, mi chiamo ----------- e scrivo da Crema (CR), nella speranza che sappiate darmi un chiarimento in merito a quanto segue (cerco di essere il più stringato possibile): Nel marzo 2000 (a 27 anni) mi è stata riscontrata casualmente (sono entrato in ospedale per un'infiammazione dell'appendice) un'agenesia del rene dx; agenesia che non mi ha mai causato il minimo fastidio e non me ne sta creando neppure ora, se non fosse per il fatto che, dall'ottobre 2000 mi è stata negata l'idoneità sportiva per la pratica (a livello FIGC) del calcio a 5. Il mio ricorso in regione si è risolto in una bolla di sapone. L'anno scorso sono però venuto a sapere che ad un mio amico, monorene a seguito un'asportazione chirurgica, tale idoneità (in particolare per il C11) non è mai stata negata (NB: lui ha sempre fatto presente al medico-sportivo la sua condizione, tanto più che è sfortunatamente visibile ad occhio nudo). A questo punto, vorrei sapere se è possibile (e come, se lo fosse) tornare ad ottenere tale idoneità per sfruttare gli ultimi anni "di carriera" giocando il mio sport preferito. Vi ringrazio per la cortese attenzione. Cordiali Saluti.

Gentile Signore, il suo è un classico caso "border line" ovvero di confine ove la discrezionalità del medico sportivo è un pò più ampia del solito. Infatti le linee guida relative al suo caso che però risalgono al 1994 indicano la concessione di idoneità solo per sport a "scarso impegno muscolare". Nel frattempo però si sono andate a costituire due diverse e contrapposte linee di tendenza: non idoneità assoluta, come nel suo caso, idoneità senza limiti, come nel caso del suo amico. La posizione di questo Istituto si pone nel mezzo, nel senso che non siamo propensi a concedere l'idoneità laddove la pratica sportiva implichi la possibilità di contatti traumatici, anche accidentali, perchè evidentemente la contusione del solo rene residuo potrebbe generare non pochi problemi;d'altro canto siamo propensi a concedere l'idoneità per molti sport che però per quanto sopra detto non devono avere un rischio traumatico elevato. Ciò detto il calcio nella nostra valutazione si può configurare tra quelli ove il rischio traumatico sussiste e di conseguenza ci sentiamo nel caso specifico di avvalorare di più la scelta della non idoneità. Distinti saluti

Egr. Dott. Califano, innanzi tutto grazie per la risposta precisa, chiara e rapida. Mi permetto però di disturbarLa ulteriormente, anche se temo però di andare a muovermi ben fuori dal suo campo specifico: sono ahimé in accordo, dal punto di vista teorico, con la quanto mi ha così chiaramente esposto, ma 10 anni di esperienza personale mi dicono che stiamo parlando di un tipo di infortunio statisticamente ben poco probabile (o altamente improbabile, scelga lei). In presenza quindi di una mia forte motivazione a riprendere a giocare e, ancora più importante, di un medico sportivo nella mia zona propenso a rilasciare l'idoneità per C11 e C5 anche ad atleti monorene, vorrei sapere se è comunque possibile muoversi in qualche direzione per ottenere tale idoneità. Mi perdoni per l'insistenza; La ringrazio ancora di cuore. Distinti Saluti.

Gentile Sig. ------------------, da quanto lei mi ha illustrato, se ho ben compreso, ha già presentato il ricorso alla Commissione Regionale di appello che lo ha respinto. Se così è stato la sua non idoneità ha durata di un anno, equivalente cioè al periodo di idoneità, tranne che nel giudizio della Commissione non sia stata riportata la dizione di non idoneità permanente o definitiva. Se ciò non è stato, alla scadenza dell'anno dall'effettuazione della visita (non del ricorso) può andare a farsi rivalutare dal professionista cui lei prima accennava. Altre strade, per quanto mi consta non ne esistono. Cordiali saluti

C'è qualche relazione tra lo sport e il varicocele? Il ciclismo è sconsigliato per chi è stato operato di varicocele? Grazie

Il varicocele è causa di non idoneità temporanea in molti sport tra cui il ciclismo. Ciò vuol dire che la correzione chirurgica con completa remissione consente la pratica del ciclismo come degli altri sport. Distinti saluti

Gentile Dott. Sergio Califano, una domanda semplice semplice: mi sono ammalato di varicella circa 20 giorni fa e sono oramai guarito, ho 38 anni e sono un podista, quando posso tornare ad allenarmi? Grazie. Cordiali saluti.

Le indicazioni sono di due settimane dall'avvenuta guarigione per gli allenamenti e tre settimane per le gare. Distinti saluti

Sarei grato se voleste fornire una risposta al seguente quesito: la trombocitemia essenziale può pregiudicare l' idoneità all'attività sportiva agonistica? Grazie, Padova, 2 febbraio 2003

Gentile signore, di per sé non rappresenta una controindicazione assoluta. Va visto infatti il tipo di sport e l'evoluzione di alcuni parametri ematologici e clinici (es. splenomegalia). Distinti saluti

Gent. Dott. Califano,chi le scrive è un cardiologo.Le chiedo un parere riguardo alla idoneità sportiva alla atletica leggera (mezzofondo) per un ragazza (18 anni) portatrice di valvola aortica bicuspide isolata senza stenosi né rigurgito e con normali diametri della radice aortica e della aorta toracica ? È lecito pensare di concedergliela? Lei cosa ne pensa?

Gentile Collega, da quanto lei riporta, nulla osta al rilascio di una idoneità agonistica, fatto salvo naturalmente almeno un controllo annuale ecocardiografico Cordiali saluti

Abbiamo un figlio di 14 anni, che pratica la pallacanestro dall'età di 8 anni. Lo scorso anno, a seguito di nefrectomia del rene sx necrotico, ha Avuto la non idoneità definitiva per la pallacanestro agonistica. Nostro figlio vorrebbe continuare a giocare, ma tale certificazione lo ha praticamente escluso dalla frequentazione di palestre e società sportive, anche per "intimidazioni" dello specialista che stilato la non idoneità. Anche il corso di arbitro di pallacanestro che vorrebbe intraprendere gli è precluso, in quanto la federazione richiede la stessa certificazione di idoneità degli atleti giocatori. Noi siamo d'accordo nell'assecondare il suo desiderio, suffragati Anche dal parere favorevole di diversi medici e specialisti. Riteniamo soprattutto che i rischi, indubbiamente esistenti, siano comunque estremamente poco probabili. Inoltre riteniamo soprattutto il provvedimento gravemente e negativamente influente sulla sua formazione e lesivo delle sue libertà. Perciò, nonostante la ricusazione del nostro ricorso alla direzione Sanitaria della regione LOMBARDIA, e la non accoglienza del ricorso al TAR al quale ci siamo rivolti, in patrocinio legale, siamo intenzionati a proseguire nei vari gradi di appelli e ricorsi giuridici possibili. A tale scopo stiamo raccogliendo la documentazione necessaria e quanto eventualmente "statisticamente rilevato" circa la casistica e i riscontri clinici di "Incidenti" e traumi che abbiano interessato "l'apparato renale" degli atleti.Le saremmo grati se potrà segnalarci dettagli, bibliografie o quant'altro circa lo specifico. Sarà altresì gradita una sua opinione nel merito. Resta sottinteso che saremo con piacere disponibili a fornire ogni informazione, documentazione o ragguaglio richiestoci. Anticipatamente ringraziando.

Gentili Signori, il problema da Voi posto è largamente condivisibile sotto il profilo "umano" e di preoccupazione per gli indubbi aspetti motivazionali e psicologici connessi, ma purtroppo a mio modesto parere va ricondotto nell'ambito di alcune considerazioni, forse "scontate" ma mai banali: La situazione descritta rientra nei protocolli medico sportivi esistenti come indicazione assoluta di non idoneità all'attività agonistica per tutti gli sport, eccetto quelli a scarso impegno muscolare. Sono inoltre comunque vietati tutti gli sport ove può essere fondato ancorchè casuale (ma connesso all'attività) il rischio di traumi contusivi (per evidenti motivi). Per rispondere poi al Vostro quesito circa statistiche su incidenti, è almeno per quanto ci riguarda, estremamente difficile, se non impossibile esaudirlo, per l'inesistenza, per quanto ci risulta, di un monitoraggio in tal senso. Ma al di là di tutto ciò, se mi è consentito, più che esasperare la situazione, sarebbe forse preferibile "sdrammatizzare" l'evento, facendo comprendere al ragazzo che l'attività sportiva non è esclusivamente agonismo, ma che può essere, con adeguato monitoraggio, coadiuvante di uno stato di benessere psico fisico. Distinti saluti

Spero che voi possiate aiutarmi! Mi chiamo ----------- , ho 47 anni, a maggio ho avuto la doppia sostituzione valvolare con valvole meccaniche ma sono in forma infatti ha fatto le prove da sforzo ed è andato tutto bene. La domanda è questa: posso fare le immersioni con le bombole dato che sono un vecchio subacqueo? Qui mi dicono di no ma nessuno di loro ha esperienze subacquee per cui dicono cosi per precauzione. Vi ringrazio in anticipo

Gentile Signore,premesso che uno dei nostri cardiologi cui ho sottoposto il quesito è un appassionato di immersioni, per esprimere un parere occorrerebbe sapere con maggiore precisione il tipo di sostituzione valvolare e il tipo di immersioni svolte. Distinti saluti

Innanzi tutto vi ringrazio per l'interessamento, poi per rispondere alla vs. richiesta di maggiori informazioni, ho avuto la sostituzione delle valvole aortica e mitralica con valvole meccaniche ST JUDE 25 e 29 mm. Le immersioni sono di tipo turistico a profondità medie( o il brevetto subacqueo advanced). Vi rinnovo i miei ringraziamenti

In base a quanto da lei riferito è necessario approfondire il test da sforzo con un ecostress per valutare le variazioni pressorie soprattutto delle sezioni dx del cuore. Nel caso anche questo esame risultasse negativo pur non esistendo controindicazioni assolute ad una attività di tipo amatoriale non va sottovalutato il rischio di eventuali contusioni ed ematomi in corso di immersione, se come è presumibile, è sottoposto a terapia anticoagulante. Distinti saluti

Ho sessanta Anni e vorrei sapere se posso fare la visita per fare immersioni , ho avuto un infarto tre Anni fa dal quale mi sono rimesso benissimo ed ho ripreso il lavoro (fornaio) trenta giorni dopo. Ora faccio corsa, non agonistica, come facevo prima dell'infarto. Ho sentito dire che non si possono fare immersioni dopo questo problema e in questo caso vorrei sapere il perché. Ringrazio anticipatamente e con l'occasione saluto distintamente

Gentile Signore, per poter valutare accuratamente e decidere sulla sua idoneità per le immersioni occorrono: Un ecocardiocolordoppler, Un esame holter cardiologico, Una Scintigrafia miocardica da sforzo.Oltre naturalmente alla visita di idoneità. Se interessato può contattare la nostra accettazione per l’esecuzione e i costi di tutti gli esami tranne la scintigrafia miocardica da sforzo per la quale il nostro responsabile di cardiologia potrà Darle tutte le necessarie indicazioni. Cordiali saluti

Buongiorno, vorrei sottoporvi il caso di mio figlio ………………. di 11 anni per sapere se è possibile ed eventulamente quale strada intraprendere per superare il vigente protocollo che gli vieta l'accesso alla attività sportiva agonistica. Riporto un estratto della visita sostenuta con il Dott. ……………….. nel 2016. "A 10 gg. di età è stato operato di detraposizione arteriosa e chiusura DIV in trasposizione dei grandi vasi con DIV sottopolmonare e anatomia coronarica usuale. Il cataeterismo angiografia post intervento aveva escluso sequele emodinamiche e complicazioni coronariche. Non sintomi o segni riferibili a tachicardie perossistiche, sincopi o difficoltà respiratorie. Test da sforzo a 9 anni normale, esclusa ischemia. all'obiettività compenso, polsi simmetrici toni ritmici, non soffo patologici. PA 110/70 mmHg., L'ECG basale motra un ritmo sinusale fisiologico, FC62 bpm. I parametri di conduzione e ripolarizzazione cardiace sono nella norma. L'ecocardiogrmma descrive il brillante esito chirurgico( non insufficienza aortica o stenosi polmonare in una cardiopatia dove sarebbe normale ritrovarle anche dopo il miglior esito chirurgico). In conclusione si conferma lo splendido esito chirurgico. Per il momento non si pongono limitazioni all'attività fisica." Attualmente ha effettuato una RMNN cardiace con liquido di contrasto che esclude fibrosi miocardica, in attesa di test da sforzo massimale su pedana mobile e visita ecocardiologica presso il …………………... (entro Dicembre). Mio figlio ha praticato nuoto stà praticando , atletica, tennis tavolo, pallacanestro più che mai alivello ludico sportivo e con partecipazione parziale nell'arco della settimana, ottenendo invero risultati veramente ottimi alle poche gare (di atletica) alle quali partecipa. Io sono insegnante di Ed. Fisica e posso confermare che durante queste attività non ha mai mostrato di soffrire di qualche problema a livelo cardiocircolatorio, anzi ha sempre superato brillantemente lo sforzo anche in considerazione della prestazione gestita in funzione delle proprie possibilità di affaticamento. Voglio precisare che la partecipazione all'attività sportiva è a tutto tondo ed esclude qualsiasi forma di specializzazione con sedute estenuanti e carichi di lavoro rilevanti. Purtroppo da prossimo anno per partecipare alle attività è indispensabile ottenere la certificazione agonistica e l'attuale protocollo, relativamente alla sua patologia, non ne prevede il rilascio. Questa situazione escluderebbe mio figlio dall'ambiente di amici e di attività sportive che lui ama. Considerando che continuerei a fargli praticare tali attività sempre con buonsenso ed accortezza, vorrei sapere se esiste e quale strada dovrei intraprendere per ottenere la certificazione agonistica che gli permetterebbe di continuare un sano cammino intrapreso molti anni fa. Mi sembra di ricordare che questa patologia e la relativa riduzione non abbia un dettato storico consistente(circa 25 anni) e che la casistica possa essere in continua evoluzione o perlomeno possa ammettere l'eccezione( potrebbe addirittura concorrere ad ampliare il protocollo GUCH). Scusate se sono stato prolisso, certo di una vostra cortese attenzione, cordialmente saluto

Gentile Signore, purtroppo anche in base alla nostra esperienza diretta non posso che confermarle il divieto all'attività agonistica e consigliare anche nel caso di una attività non agonistica di sceglierne una a moderato impegno cardiovascolare. Comprendo le sue motivazioni ma mi permetto di consigliarle di rappresentare a suo figlio con la dovuta delicatezza, ma con chiarezza, la sua situazione, che sono certo sarà in grado di comprendere e di gestire al meglio, naturalmente anche con il suo aiuto. Cordialmente

1a Chiedo se un ragazzo con Sindrome di Marfan può fare attività di sport agonistico pallacanestro, potrei allegare documentazione medica 1b La Sindrome di Marfan è molto complessa e si manifesta diversamente da paziente a paziente in assenza di controindicazioni cardiologiche e in un buon quadro di salute perché precludere a un ragazzo alto 2 metri di fare basket? Possibile che i protocolli medici siano così vincolanti e che nessuno possa guardare al di la' e di capire che un sano esercizio fisico possa aiutare la crescita di un ragazzo di 14 anni. La prego di dirmi se ci sono delle soluzioni a questa ingiustizia e a questo pregiudizio. 1c Lei parla di non pregiudizio intanto ha classificato mio figlio senza neanche visitarlo spero che nn le capiti che i suoi sogni vengano infranti da medici burocrati e senza cuore. Ci SN persone che giocano a scherma senza mani e mio figlio col cuore sano nn può giocare a pallanestro perché ha avuto una lussazione del cristallino buona giornata

1a Gentile Signora, purtroppo la sindrome di Marfan rappresenta una controindicazione assoluta per l'attività agonistica, quindi non è possibile rilasciare l'idoneità. Distinti saluti 1b Gentile Signora, comprendo il suo rammarico, ma per quanto nelle mie conoscenze, non ci sono soluzioni, e ovviamente tantomeno pregiudizi. La sindrome di Marfan è una patologia molto complessa e tuttora studiata non solo (naturalmente) per quanto riguarda la medicina dello sport. Studi recenti valutano che l'attività fisica sia controindicata in quanto può determinare anche una accellerazione nella comparsa di sintomi e/o alterazioni funzionali. Evidentemente in questo contesto è più importante procrastinare (e/o contenere) un eventuale peggioramento adottando tutte le cautele possibili. Nella esperienza di questo Istituto (visitiamo circa 10.000 atleti ogni anno e siamo presenti sul territorio dal 1950) abbiamo potuto constatare importanti peggioramenti e modifiche del quadro funzionale cardiaco in atleti che, visitati altrove negli anni precedenti, avevano ottenuto l'idoneità talora senza nemmeno il riconoscimento della S.di Marfan. Ed evidentemente sono stati tutti fermati. Pertanto e purtroppo (sottolineo il purtroppo), non posso che confermarle quanto scritto nella precedente mail. Cordiali saluti

Buonasera Dott.Califano, mi chiamo ---------------, vorrei chiederle una considerazione sul mio caso. Il 30 novembre effettuo, per mio interesse (senza che ci fossero stati contatti diretti con persone sintomatiche) un TEST SIEROLOGICO il quale risulta positivo. Il 2 dicembre effettuo il TAMPONE RINOFARINGEO che risulta invece negativo. Premetto che non ho mai avuto nessun sintomo riconducibile all’infezione da covid-19. Vorrei chiederle se in questo caso, dato che pratico attività agonistica, c’è bisogno di effettuare nuovamente la visita medica più gli esami aggiuntivi di rito. Cordiali saluti

Gent.le Signore, in base a quanto da lei riportato, non deve effettuare il rinnovo della visita e tantomeno esami aggiuntivi. Infatti nella situazione da lei descritta non c'è diagnosi conclamata (con tampone positivo) e/o sintomatologia tipica anche in assenza di diagnosi. Questi sono i due requisiti indispensabili per poter accedere ai protocolli per la ripresa dell'attività sportiva di atleti COVID positivi. Potrà ottenere maggiori delucidazioni consultando il nostro sito www.medicinadellosport.fi.it nell'apposita sezione dell'home page. Cordiali saluti

Istituto di Medicina dello Sport di Firenze - P.I. 07140590485 - Direttore Sanitario Dott. Sergio Califano specialista in medicina dello sport. Autorizzazione Comune di Firenze n° 2005/DD/02913 del 01/04/2005.

Accreditamento Regionale Toscana n. 10946 del 07/06/2022 p.iva 07140590485 | Privacy | Informativa cookies | Gestisci Cookie | Credits: