Prevenzione è salute: tutti i vantaggi di un’attività fisica regolare
Pubblicato il 14 Settembre 2017
L’evidenza scientifica parla chiaro: svolgere una regolare attività fisica di moderata intensità favorisce uno stile di vita sano, con notevoli benefici sulla salute generale della persona.
L’esercizio fisico, preferibilmente di tipo aerobico, non deve essere necessariamente intenso: sono sufficienti 30 minuti di movimento (cammino, nuoto, bicicletta, ecc) al giorno, per almeno cinque volte a settimana, per godere di molti benefici.
Gli aspetti positivi di una regolare attività fisica sono molteplici, tra questi:
- la riduzione del rischio di morte prematura, la diminuzione del rischio di morte per infarto o per malattie cardiache;
- la riduzione del rischio, fino al 50%, di sviluppo di malattie cardiache o tumori del colon;
- la riduzione del rischio, fino al 50%, di sviluppo del diabete di tipo 2;
- la prevenzione o la riduzione dell’ipertensione;
- la prevenzione o la riduzione dell’osteoporosi, con diminuzione fino al 50% del rischio di frattura dell’anca nelle donne;
- la riduzione del rischio di sviluppo dei dolori alla bassa schiena;
- la riduzione dei sintomi di ansia, stress, depressione, solitudine;
- la prevenzione dei comportamenti a rischio, specialmente tra i bambini e i giovani, derivati dall’uso di tabacco e di alcol, da diete non sane, da atteggiamenti violenti;
- il calo del peso e la diminuzione del rischio di obesità, con benefici del 50% rispetto a chi ha uno stile di vita sedentario;
- benefici per l’apparato muscolare e scheletrico.
La sedentarietà contribuisce invece, insieme ad altri fattori di rischio, allo sviluppo di diverse malattie croniche, in particolare quelle che gravano sull’apparato cardiovascolare. Non fare movimento, infatti, contribuisce al peggioramento del metabolismo del glucosio e concorre all’aumento della pressione sanguigna e del grasso corporeo. Tutti fattori che non solo accrescono il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2 ma, nel caso in cui già si soffra di queste patologie, ne enfatizzano gli effetti negativi.
Programmi di prevenzione e sanità pubblica
Lo sviluppo di strategie che portino a un aumento della diffusione dell’attività fisica, attraverso l’attivazione di interventi di dimostrata efficacia, è un obiettivo di sanità pubblica che può essere raggiunto solo attraverso politiche sanitarie mirate, condivisione di obiettivi e individuazione delle responsabilità. Gli effetti positivi di una diffusa attività fisica a livello di comunità sono del resto evidenti sia a livello sociale che economico. La collettività ne trae giovamento non solo in termini di riduzione dei costi della sanità pubblica, di aumento della produttività, di miglior efficienza nelle scuole, di una riduzione dell’assenteismo sul lavoro, ma registrerebbe anche un aumento della partecipazione ad attività ricreative e relazionali.
Promuovere l’attività fisica è dunque un’azione di sanità pubblica prioritaria, spesso inserita nei piani e nella programmazione sanitaria in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, infatti, il programma Healthy People 2010 individua l’attività fisica come uno degli obiettivi di salute principali per il Paese. L’Unione europea nel Public Health Programme (2003-2008) propone progetti che supportano e promuovono l’attività fisica. In Italia, prima il Piano sanitario nazionale 2003-2005, che sottolinea l’importanza dell’attività fisica per la salute, poi anche il più recente Piano sanitario nazionale 2006-2008 affronta il tema della sedentarietà, in particolare dal punto di vista delle cause del diabete mellito.
Attività fisica per tutti?
Un regolare esercizio fisico che aiuti a prevenire le malattie croniche, a proteggere da condizioni disabilitanti, a eliminare i fattori di rischio, è utile a tutte le età.
Per i ragazzi, oltre agli effetti benefici generali sulla salute, l’attività fisica aiuta l’apprendimento, rappresenta una valvola di sfogo alla vivacità tipica della giovane età, stimola la socializzazione e abitua alla gestione dei diversi impegni quotidiani.
Per gli adulti, invece, non è sempre facile trovare tempo libero per fare attività fisica e le attività lavorative, che sono spesso sedentarie, non aiutano certo in questo senso. Gli effetti benefici sarebbero però numerosi, anche limitandosi a fare movimento con tempi e intensità moderati. Piccoli accorgimenti come fare le scale invece che prendere l’ascensore, o non usare la macchina e andare a piedi, possono già essere utili per incominciare.
Infine per gli anziani, l’evidence dimostra che svolgere attività sportive aiuta a invecchiare bene. Aumentano le resistenze dell’organismo, rallenta l’involuzione dell’apparato muscolare, scheletrico e cardiovascolare e ne traggono giovamento anche le capacità psico-intellettuali.
A qualsiasi età, prima di intraprendere un’attività fisica costante, è comunque fondamentale il consiglio e il parere del medico sulla propria condizione personale: per una conferma dell’assenza di particolari controindicazioni, oltre che per un suggerimento sul tipo e sull’intensità dell’attività che si può intraprendere.
Tuttavia è da tenere sempre presente che anche in questo ambito esistono dei rischi insiti nella pratica scelta ovvero nel suo ”abuso” e che viceversa una attività svolta in “quantità” e “qualità” insufficiente non reca alcuno dei benefici descritti. Insomma è opportuno che chi si avvicina all’attività fisica come pratica salutistica comprenda che esistono tanti modi per praticarla e non tutti vanno bene per le proprie condizioni fisiche o di salute e che per ottenere i maggiori benefici l’attività fisica deve essere “prescritta” ne più ne meno di un farmaco a misura di individuo.
Il ruolo dell’ISTITUTO di MEDICINA dello SPORT di FIRENZE:
Risalta quindi evidente il ruolo dello specialista in medicina dello sport in questo percorso terapeutico, tanto è vero che la Regione Toscana lo ha sancito in una legge (la n. 35/2003) che attribuisce al medico dello sport competenze importanti, in sinergia con i specialisti per le varie patologie, nella valutazione dei pazienti e nella prescrizione di adeguati programmi di attività fisica.
Questo Istituto, costituendo il SERVIZIO ATTIVITÀ FISICA e PREVENZIONE ha inteso mettere a disposizione di tutta la popolazione l’esperienza specifica maturata fin dal 1950 con gli sportivi nella prescrizione e gestione dell’attività fisica.
A tal fine inoltre l’Istituto ha stabilito qualificate sinergie con importanti realtà istituzionali (l’Università di Firenze), del Fitness (Gruppo KLAB), imprenditoriali (Gruppo DEDALUS) e del non profit (ASSOCUORE) con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento non solo locale per la prevenzione primaria e secondaria di patologie di rilievo sociale.
Il primo risultato è stato Cuore in esercizio che si è sviluppato di pari passo con una attività convegnistica, scientifica e divulgativa, destinata agli operatori sanitari per una sempre maggiore divulgazione di queste tematiche.
Il più recente CHECK&GO invece è un check up rivolto soprattutto ai sedentari per valutarne la condizione fisica (mutuando la notevole esperienza maturata dal 1950 nella gestione dell’attività sportiva) e propedeutico alla pratica di attività motoria, ma risulta utile anche a coloro che già praticano una attività a livello amatoriale e non competitivo per verificare la propria condizione e ottenere utili indicazioni per rendere più evidenti i benefici dell’esercizio fisico sulla salute.