Sindrome metabolica: combatterla con un’attività fisica personalizzata
Pubblicato il 14 Settembre 2017
Per Sindrome Metabolica si intende una serie di alterazioni del metabolismo e di fattori di rischio cardiovascolare presenti contemporaneamente in soggetti con insulino resistenza.
Per diagnosticare la Sindrome Metabolica secondo le indicazioni dell’Adult Treatment Panel III (A.T.P. III) del 2001, è sufficiente la presenza di almeno 3 delle seguenti caratteristiche:
- obesità addominale (circonferenza vita >102 cm nell’uomo e > 88 cm nella donna)
- ipertrigliceridemia (>di 150 mg/dl)
- bassi livelli di HDL – colesterolo (<40 mg/dl nell’uomo e <50 mg/dl nella donna)
- ipertensione (>130/85 mmHg)
- iperglicemia a digiuno (>110 mg/dl)
La diffusione della Sindrome Metabolica nel mondo occidentale è molto elevata, quasi certamente a causa della sedentarietà, dell’iperalimentazione, delle condizioni di stress ambientali ed endogene. Si calcola che interessi nei paesi industrializzati circa il 25% della popolazione adulta. In questi soggetti si riscontra un notevole aumento del rischio di complicanze cardiovascolari, tanto che l’American Heart Association ha proposto una strategia tesa a contrastarla, basata su una corretta alimentazione e sull’attività fisica.
Infatti la presenza contemporanea di più situazioni patologiche e la notevole diffusione rende impraticabile per motivi economici ma anche clinici la soluzione farmacologia che dovrebbe consistere in più e differenti farmaci che potrebbero anche interagire tra di loro negativamente. Viceversa è ormai ampiamente dimostrato che l’esercizio fisico con particolari caratteristiche e individualizzato (“prescritto” come un farmaco con “dosi e durata” certe) nonché monitorato è particolarmente efficace nel contrastare tale sindrome.
Chi soffre di sindrome metabolica può valutare d’intraprendere il nostro percorso rosso